Deve risarcire 500 mila euro. A tanto è stata condannata dalla Corte dei Conti della Lombardia un’ostetrica dell’ospedale di Chiari nel Bresciano. La donna dovrà restituire il 30 per cento di quanto la stessa azienda sanitaria ha pagato come risarcimento alla famiglia di un bambino nato nel 2018 con gravi patologie derivate dal parto. I genitori hanno ottenuto un indennizzo di 1.659.434 euro, corrispondente al risarcimento del danno biologico (1.550.000 euro) e delle spese legali (109.434 euro).
Secondo la sentenza della Corte dei Conti lombarda, “se l’ostetrica, il cui compito era di monitorare il regolare svolgimento del travaglio (ritornato nei parametri della normalità dopo l’amnioinfusione), avesse interpretato correttamente il tracciato CTG divenuto nuovamente preoccupante a partire dalla 22.23, avrebbe dovuto tempestivamente avvisare la ginecologa. Tale errore deve ritenersi inescusabile in quanto la lettura dei dati derivanti dal monitoraggio rientra nella pratica routinaria della figura dell’ostetrica”.