HomeEuronewsOperazione Shields: il comandante chiede più mezzi nel Mar Rosso

Operazione Shields: il comandante chiede più mezzi nel Mar Rosso

Il rafforzamento di Aspides, missione navale dell’Unione europea nel Mar Rosso, è al centro di una richiesta che il capo dell’operazione greca “Shields”, contrammiraglio Vassilios Gryparis, porterà all’attenzione di Bruxelles. La missione è stata lanciata a febbraio a tutela delle navi mercantili, attaccate dairibelli Houthi, allineati con l’Iran, come parte della dichiarata campagna di solidarietà con Gaza e Hamas.

A causa degli attacchi, le navi mercantili hanno bisogno di 10-14 giorni in più di viaggio per raggiungere l’Europa, perché passano dal Capo di Buona Speranza, mentre i costi raddoppiano. Per questo motivo l’Ue ha lanciato l’Operazione “Shields”. Le quattro fregate della spedizione, provenienti da Grecia, Germania, Francia e Italia, pattugliano una vasta area che si estende dal Mar Rosso meridionale all’Oceano Indiano nordoccidentale, un’area grande quasi il doppio del territorio dell’Unione europea.

Come spiega il contrammiraglio Gryparis a Euronews, il raggio d’azione previsto dalla missione è molto ampio e potrebbe essere coperto in modo ancora più efficace con un maggior numero di mezzi. “Al momento abbiamo visto una relativa stabilizzazione del calo del volume di navi che transitano nell’area, avremo ancora bisogno di tempo per avere conclusioni più significative, ma pensiamo che, poiché ogni nave può scortare un certo numero di mercantili, se questo numero fosse più alto potremmo scortare più navi e quindi potremmo sperare in una ripresa del traffico marittimo attraverso questi stretti”.

Finora sono state protette 79 navi e nessuna è stata colpita da un attacco. Le forze europee hanno neutralizzato 9 droni, 1 nave di superficie senza equipaggio e 4 missili balistici. “Non facciamo eccezioni sulle navi da proteggere. Chiaramente, come Unione europea, cerchiamo di dare priorità alle navi di interesse europeo, sia che battano bandiera sia con equipaggio europeo, ma finora il volume di navi che hanno richiesto protezione e la disponibilità di mezzi è tale che non abbiamo negato la protezione a nessuna nave. Attraverso questo processo pensiamo di sviluppare migliori relazioni di fiducia con la comunità marittima e, dato che abbiamo già scortato 79 navi con una protezione molto stretta e nessuna di esse è stata attaccata, significa che abbiamo buoni tassi e risultati positivi. Questo di per sé è un incentivo perché inizino a fidarsi e a tornare lentamente su questa rotta di navigazione, che è fondamentale anche per l’Ue”.

Fonte: Euronews Italia
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