GIARDINI NAXOS – In attesa del comizio fissato per il 27 settembre, che aprirà le danze della sua campagna elettorale a Giardini Naxos, Cateno De Luca non perde tempo e comincia a mettere in atto le prime mosse per dare l’assalto alle prossime Amministrative nella località turistica. La chance, si sa e lo si è detto, per il sindaco di Taormina è quella di conquistare un pezzo di territorio importante, con la prospettiva di aggiungere un’altra roccaforte politica al mosaico messinese di Sud chiama Nord. A Giardini Naxos non sarà lui il candidato sindaco (è già in carica a Taormina) e il prescelto tra non molto verrà lanciato nella mischia ma oggi non è questa la priorità di De Luca.
Ai nastri di partenza c’è la strategia complessiva, che in questa fase sembra ricalcare a specchio quella già messa in atto a Taormina. Dicevamo: l’esploratore, i convocati e poi i fedelissimi. E allora decodifichiamo il percorso deluchiano tra le righe del déjà-vu che sta già andando in scena in questi giorni. De Luca ha mandato in avanscoperta il “pretoriano” Danilo Giudice, reggente di ScN come coordinatore regionale. Il sindaco di Santa Teresa di Riva è stato chiamato dal suo leader a muovere le acque di questa fase iniziale di campagna elettorale. In sostanza, si ripropone lo schema che si era visto anche a Taormina. Lo Giudice va avanti lui, con il mandato a contattare i vari esponenti politici locali. Un pò come nelle corse di ciclismo in cui il gregario di riferimento della squadra si mette davanti al gruppo a fare l’andatura, in attesa dello scatto del capitano.
Lo Giudice ha preso contatti con esponenti dell’area locale di opposizione giardinese, nel perimetro degli ex amministratori e pure in ambienti vicini all’attuale esecutivo di Giardini Naxos. Tra telefonate esplorative, incontri al bar e riunioni politiche, l’obiettivo è analogo ai mesi che precedettero il voto del 2023 a Taormina, quando si svolsero una serie di faccia a faccia preliminari con diversi politici taorminesi, in paese ma anche a Santa Teresa di Riva. Poi alla stretta, in pratica, alcuni sono entrati a far parte dell’aggregazione deluchiana, altri invece vennero portati a spasso sino ad essere scaricati con l’approssimarsi del voto, non senza l’intento di indebolirne la credibilità agli occhi dell’elettorato e depotenziarne i numeri. Il piano, nelle valutazioni odierne di De Luca, potrebbe essere replicato a Giardini Naxos, anche per provare a creare, oggi come allora, una linea di demarcazione tra il panorama del “vecchio” politico e una proposta di “novità”. Si vedrà se in corso d’opera la strategia cambierà ma ad oggi è questa l’idea.
Chiaramente l’esploratore politico Lo Giudice sonda gli umori, le volontà e le richieste dei vari interlocutori politici locali, poi come detto qualcuno entrerà a far parte della compagine di De Luca, altri verranno abbandonati al loro destino mentre altri ancora potrebbero restare in squadra per poi essere considerati – in caso di successo – presenze di secondo piano o finire ai margini delle gerarchie nella stagione del dopo-voto.
De Luca a Taormina, all’indomani del suo insediamento, si è chiuso a riccio attorno ai suoi “fedelissimi”. Non ci fu niente di improvvisato o di estemporaneo, ma una scelta voluta e già decisa in partenza. Il politico di Fiumedinisi ha portato nelle posizioni di comando dell’attuale Amministrazione i principali esponenti del suo cerchio magico, sull’onda anche di precedenti esperienze amministrative. Nel caso di Taormina tanti saluti alla politica locale (con poche eccezioni non determinanti) e spazio a figure tecniche entrate in scena 10 minuti dopo il voto, che sino ad allora erano rimaste dietro le quinte della contesa taorminese e non erano candidati in lista. E’ il caso di Massimo Brocato, nominato esperto del sindaco e ora presidente della Patrimonio Taormina Spa, ma soprattutto elevato addirittura al sostanziale ruolo politico di sindaco ombra, con i gradi e i pieni poteri in assenza di De Luca al palazzo municipale e un peso decisionale nettamente superiore a quello di assessori e consiglieri di maggioranza. Stesso discorso vale per Giuseppe Campagna, altro “fedelissimo” della prima ora di De Luca e già presidente di Atm nella sua sindacatura 2018-2022 a Messina. Campagna è stato chiamato da Roccalumera a presiedere l’Asm di Taormina e sino all’ottobre 2024 (quando si dimise) presiedeva ancora Atm Messina: pure lui non era candidato alle elezioni del 2023 a Taormina. E adesso De Luca punta sullo schema dei “sedotti e abbandonati” che lo ha già portato al successo a Taormina.
Ovviamente sarà interessante vedere quale sarà l’approccio dei vari politici giardinesi che dovranno fare le loro scelte, sapendo che all’orizzonte ci sarà il rischio dell’attrazione fatale e che De Luca è pronto a centrifugarli. Vale per chi sarà contro l’Imperatore del Nisi, vale per chi sarà con lui.