Dopo l’esonero con la Roma, José Mourinho torna a parlare della conclusione traumatica del suo rapporto con i giallorossi ma anche del suo futuro. “Sono l’unico allenatore europeo ad aver giocato due finali negli ultimi due anni, questo è il presente – ha commentato Mourinho al The Telegraph -. Qualsiasi allenatore vorrebbe farlo, io non sono così perché ho vinto la Champions 20 anni fa. Concentriamoci sul presente. “Non ho paura a lavorare con club non costruiti per vincere – ha spiegato -, ma voglio raggiungere degli obiettivi e aiutare i club a diventare pronti per vincere. Io però voglio fare l’allenatore”. E in questo passaggio è arrivata la frecciata alla Roma, sua ultima esperienza: “Il mio sogno è allenare, lavorare con la squadra e sviluppare i giocatori preparando la partita. Ho avuto delle situazioni in cui dovevo essere molto di più e quando devi fare di più diventi meno bravo a fare l’allenatore”.
“Dopo la finale di Europa League persa in quel modo, non sono stato felice di dover essere il volto del club in conferenza stampa? No, ho odiato farlo. Io vorrei una struttura in cui devo fare solo l’allenatore perché è quello in cui sono bravo. Sarò bravo a comunicare, ma se devo farlo 3-4 volte a settimana il rischio di dire una cosa sbagliata aumenta”.
E infine le prospettive all’orizzonte per lo Special One. “Voglio un club in cui fare solo l’allenatore. Ho 61 anni e non voglio smettere a 65. Ho tanta strada davanti a me, ma l’unica pretesa è che traguardi e obiettivi vengano stabiliti in modo equo. Non posso andare in club dove, solo per la mia storia, l’obiettivo è vincere il titolo. Servono traguardi semi-realistici”.