TAORMINA – Si riaprono le indagini sulla morte di Rosario Samperi e, dopo l’accoglimento deciso dal giudice sul ricorso della famiglia che si era opposta all’archiviazione del fascicolo, adesso proprio i cari del 45enne di Taormina, tornano a sperare in una svolta.
Il corpo senza vita di Rosario venne rinvenuto la mattina del 17 agosto 2023 in zona Petrolo, nella Valle dell’Alcantara, tra Gaggi e Graniti. Terribile scenario di questa morte fu il “viadotto dell’orrore”, un ponte che si affaccia sul fiume Petrolo, un’antica struttura che congiunge i centri dell’Alcantara e la zona ionica, l’hinterland rivierasco con la zona collinare e montana. L’inchiesta stava per essere archiviata come suicidio, ma la famiglia non ha mai creduto alla pista del gesto volontario.
Ai microfoni di TN24 il 18 marzo aveva lanciato un drammatico appello alla giustizia la zia di Rosario, la maestra Provvidenza Samperi, insegnante nota e stimata di Taormina. E ora sempre la zia della vittima ha commentato così, a TN24, la decisione del giudice che ha accolto il ricorso contro l’archiviazione dell’inchiesta.
“Dopo più di un anno dalla prematura scomparsa di Rosario – evidenzia la maestra Provvidenza Samperi a TN24 – finalmente è arrivata questa buona notizia. Il giudice ha annullato l’archiviazione delle indagini e siamo ovviamente soddisfatti di questa decisione. Tante sono le cose che non tornano in questa triste vicenda, ma sono fiduciosa che gli organi preposti sapranno dipanare questa matassa piena di nodi e di ambiguità. Io rimango convinta che Rosario sia andato incontro, suo malgrado, a ben altra sorte di quella che si vuole far credere. Rosario aveva attraversato momenti difficili, ma li aveva superati con coraggio e determinazione. Nel suo ultimo periodo di esistenza viveva un momento di serena tranquillità. Rosario voleva vivere. Graniti sa”.