Mattia Giani, giovane calciatore del Castelfiorentino, è morto a soli 26 anni dopo un malore in campo. Si è sentito male dopo una ventina di minuti dal fischio d’inizio: si è messo una mano al petto per poi accasciarsi al suolo.
Il padre ora accusa: “Siamo distrutti ma vogliamo la verità. Presenteremo una querela, vogliamo capire com’è morto nostro figlio”.
Agghiacciante il racconto di questa tragica fine riportato sul Corriere della Sera: Ci sono voluti 15 minuti prima che l’ambulanza arrivasse sul campo: “Io so solo che il medico su quel campo non c’era – dice il papà di Mattia -. La prima ambulanza del 118 è arrivata senza medico dopo 15 minuti. E nel frattempo il massaggiatore del Castelfiorentino ha provato a rianimare mio figlio e che poi è scesa una spettatrice dagli spalti che lavora come infermiera per dare una mano. Il defibrillatore c’era ma è stato usato solo dal medico trasportato dalla seconda ambulanza. Si può morire così?”.
Altra tragica fatalità di questa triste morte è la data perché è avvenuta il 14 aprile, stesso giorno in cui 12 anni fa, nel 2012, era morto Piermario Morosini, calciatore del Livorno. Ora per Giani la Procura dovrà stabilire, una volta che ci sarà l’inchiesta, se ci sono state responsabilità. L’Asl spiega che l’ambulanza è arrivata in 8 minuti e il regolamento della Figc impone la presenza del medico a bordo campo oppure dell’ambulanza. Secondo il padre il medico non c’era ma il club smentisce questa versione: i medici erano a bordo campo.
