TAORMINA – Un tempo Taormina si caratterizzava per i suoi incantevoli percorsi pedonali che collegavano il centro della città con la sua zona a mare e con la sua zona alta. Tra questi sentieri, uno dei più apprezzati era quello di Madonna delle Grazie, una mulattiera che si congiunge (o dovremmo dire al passato “si congiungeva”, visto che è stato chiuso) dalla centralissima Via Roma alla frazione di Villagonia, in prossimità della stazione ferroviaria. In questo sentiero si imbattevano turisti curiosi ed amanti della Natura, ma anche parecchi taorminesi e in passato da qui passavano anche alcuni ragazzi/e diretti alla stazione per prendere il treno e andare a scuola, fuori città. Altri tempi, poi è arrivata la stagione del cemento: e il mattone non ha guardato in faccia nessuno. Mentre la politica si voltava dall’altra parte sono spuntati in Via Madonna delle Grazie vari complessi edilizi che hanno sventrato quella zona e si sono portati via buona parte del vecchio sentiero. Con tanti saluti alla Natura.
La mulattiera è diventata stretta, pericolosa, impraticabile sino a rischiare di uccidere quei malcapitati stranieri che hanno comunque deciso di raggiungere il sentiero. “Pensavo di fare trekking, ho visto la morte in faccia”, dirà un turista belga che rimase intrappolato nel sentiero e fu salvato allo stremo delle forze, quando in preda al panico non sapeva più come scendere e neanche poteva più risalire. Questa è diventata la Via Madonna delle Grazie.
In anni recenti l’impegno (lodevole) di Legambiente e di alcuni cittadini, insieme alla Forestale, ha consentito di sistemare un tratto di quella mulattiera. Una goccia nel mare ma un segnale di buona volontà a fronte del pessimo esempio dato dalla politica taorminese che ha saputo solo infischiarsene di questo scempio. Anzi ha fatto di peggio e qualcuno dovrebbe probabilmente guardarsi allo specchio e fare di conseguenza.
