HomeAttualità e CronacaL'odissea di Carmela: "Invalida 100%, ho bisogno di assistenza"

L’odissea di Carmela: “Invalida 100%, ho bisogno di assistenza”

Ma la sanità in Italia a cosa serve? Il servizio sanitario dovrebbe dare un servizio al cittadino e tutelare il diritto alla salute. Tuttavia, siamo sempre più convinti che quel diritto vada a farsi benedire di fronte alla giostra galoppante di poltrone, incarichi e stipendi da capogiro. Così vogliamo raccontarvi su TaorminaNews24 la storia di una signora di 56 anni, di Castelmola, invalida al 100% e che oggi invoca un’assistenza domiciliare. La storia di Carmela è la cartina di tornasole di una sanità siciliana che si preoccupa di spartire tra i partiti le nomine dei “manager”, chiude i reparti come fossero la bancarella del torrone e se ne infischia di chi ha bisogno.

Carmela è una persona che avrebbe mille motivi per piangersi addosso e che, invece, affronta le avversità della vita con coraggio e forza d’animo.

Questa donna soffre di un elenco impressionante di patologie: ha l’epilessia, è cardiopatica, combatte contro l’artrite reutomatoide, e poi la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), un’insufficienza respiratoria, ha i polmoni fibrotici, la MCS – sensibilità chimica multipla, morbo di Addison (o insufficienza corticosurrenalica), fibromialgia ipopituitarismo, ipotiroidismo con varie moduli. La signora è, inoltre, obesa e sta dimagrendo per provare a fare fronte a questa ulteriore problematica. Ed ancora: ha avuto 6 ischemie e un ictus. Eppure lo Stato le garantisce soltanto 550 euro di pensione di accompagnamento che se ne vanno in fretta con i farmaci e le spese che la signora deve affrontare.

Lo scorso 8 agosto Carmela è caduta in casa e ha riportato una brutta frattura scomposta della tibia. Non è stato possibile operarla e così dovrà rimanere allettata sino a gennaio.

“Mi veniva data in precedenza l’assistenza domiciliare sino al 2020, in seguito mi è stata tolta – spiega Carmela Amoroso a TN24 -. Mi dicono che non ci sono le condizioni per garantirmi ancora un servizio del genere e che ho 56 anni e dovrei averne 64 per potere avere l’assistenza che, in pratica, spetta alle persone anziane. Al momento ho la pensione di accompagnamento ma non basta, non ho l’assistenza di cui necessito. L’unico supporto che ho riguarda il fisioterapista che viene a casa. Non so che dire, provo tanta amarezza. Vengono lesi i miei diritti e mi chiedo per quale motivo. Sono una persona che affronta un livello di invalidità del 100% con tanti problemi, non so più quante patologie eppure lo Stato mi ha abbandonata”.

La storia di Carmela ci ricorda anche in quali condizioni è ormai ridotto l’ospedale di Taormina. L’8 agosto è arrivata all’ospedale San Vincenzo con la tibia fratturata e il carico infinito delle sue patologie, è stata colta da un attacco epilettico in ambulanza mentre il 118 la trasportava al Pronto Soccorso.

“Volevano mandarmi in un altro ospedale e portarmi a Barcellona, ho detto di no, anche a costo di sacrificare la mia vita. Mi chiedo per quale motivo c’è un ospedale a Taormina e non viene potenziato e la gente viene, invece, mandata chissà dove, lontana da casa. Non è giusto, io ho detto di no e sono rimasta due giorni qui prima di rientrare a casa”.

Carmela sta affrontando costi ingenti per sostenere le spese mediche dei controlli in casa. “Sto facendo di tutto a casa, esami, e poi la visita del cardiologo, ora anche quella del pneumologo e dovrò fare un’ecografia. Io e mio marito non siamo persone ricche, non ce la possiamo fare ad andare avanti in questo modo. Tra l’altro io non posso mangiare glutine e lattosio, quindi sono costretta all’acquisto di prodotti alimentari senza queste sostanze ed è un ulteriore costo”.

Il Comune di Castelmola ha cercato di aiutare Carmela in questi anni e il sindaco Orlando Russo non ha mai fatto mancare la sua vicinanza, anche segnalandole spesso le novità normative che possono consentire alla famiglia della signora per chiedere i relativi servizi. Dovrebbero essere altri, la Regione e l’Asp a trovare una soluzione, anche se a quanto pare la richiesta di assistenza della signora si scontrerebbe con le maglie strette del quadro normativo vigente. Ma i disagi di Carmela proseguono, le sue malattie sono un dato di fatto e la speranza è che si possa arrivare ad una svolta che consenta a questa donna un’assistenza adeguata.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.