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Locazioni turistiche: svolta in Parlamento, si parte da Venezia. Ora tocca a Taormina?

TAORMINA – Rivoluzione in arrivo a Taormina sulle locazioni brevi? Dalla scorsa notte il vento della svolta soffia forte sulle principali mete turistiche italiane e l’effetto domino, che pare destinato a scatenarsi da qui a poco, ha il suo epicentro a Venezia.

E’ stato approvato dalla Camera un emendamento dell’on. Nicola Pellicani (PD) che punta a disciplinare le locazioni turistiche a Venezia. Si parla di un fenomeno ormai fuori controllo che da tempo fa discutere i veneziani ma, di riflesso, e’ una storia ben nota nel resto dello stivale, che al di là della laguna accomuna altre realtà che fondano la propria economia sull’ospitalità e hanno l’esigenza di regolamentare i flussi: come nel caso di Taormina, la capitale del turismo siciliano presa d’assalto da migliaia di vacanzieri in un territorio che d’estate “scoppia”.

La norma ora esitata per Venezia è destinata a fare da apripista anche per altre città, dalle più grandi come Roma e Firenze ad altre, più piccole, nel contesto delle Città d’arte.

“Ringrazio Dario Nardella, sindaco di Firenze – spiega Pellicani – che pochi giorni fa ha presentato una proposta di legge d’iniziativa popolare sulla tutela dei centri storici, da cui sono partito per scrivere un testo condiviso con le altre forze della maggioranza che hanno votato il provvedimento (Pd, M5S, FI, Lega; astenuta Italia Viva). Sono state giornate molto impegnative con un percorso complicato, ma l’obiettivo raggiunto mi pare davvero importante”.

“Ora la palla passa al Comune che dovrà dimostrare di saper utilizzare la norma per trovare un punto di equilibrio – continua Pellicani – tra l’esigenza di tutelare la residenza e il diritto a svolgere l’attività di locazione turistica. È evidente che per ripopolare una città non è sufficiente da sola questa misura, ma bisogna puntare su un mix di azioni: investire risorse pubbliche sulla residenza, prevedendo incentivi per chi affitta ai residenti, ma soprattutto agendo sulla base economica della città, con l’obiettivo di superare la monocultura turistica. Nella consapevolezza che il turismo resterà comunque la principale attività economica, ma non potrà essere l’unica, se vogliamo salvare la vita della città”.

Cosa prevede l’emendamento? Nel dettaglio l’emendamento, al fine di favorire l’incremento dell’offerta di alloggi in locazione per uso residenziale di lunga durata, la residenzialità nella città storica e nelle isole, dà la facoltà al Comune di Venezia, di integrare i propri strumenti urbanistici con specifiche disposizioni regolamentari per individuare, in modo differenziato per ambiti omogenei, i limiti massimi e i presupposti per la destinazione degli immobili residenziali ad attività di locazione breve.

Nel porre i limiti il Comune dovrà però rispettare rigorosamente il principio di proporzionalità, trasparenza, non discriminazione e di rotazione. Specifiche disposizioni sono state poi dettate a tutela dei piccoli proprietari. Infatti, nel porre gli eventuali limiti, il Comune dovrà tenere conto della funzione di integrazione al reddito della locazione breve per coloro che svolgono tale attività in relazione ad una sola unità immobiliare.

Il testo stabilisce inoltre che il Comune può decidere di subordinare lo svolgimento dell’attività di locazione breve per oltre 120 giorni, anche non consecutivi, di ogni anno solare, al mutamento di destinazione d’uso e categoria funzionale dell’immobile.

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