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Lo sfogo di una mamma: “Sul Ccpm Taormina la politica non ha fatto una mi****a” (VIDEO)

TAORMINA – La Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina sembra avviarsi verso la chiusura nel 2023 dopo 12 anni di attività all’ospedale San Vincenzo. Al netto del fermento di questa fase, appare chiare la volontà della Regione Siciliana di puntare su Palermo, con il nuovo reparto che riaprirà sotto la guida del San Donato di Milano, e il governo Schifani che ha messo a disposizione di questa maxi-operazione 8 milioni di euro (+300 mila euro di rimborsi spese). Tutto il resto, con molta probabilità, è solo “melina” per prendere tempo, cercare di placare gli animi e allentare la pressione sul caso. La politica che doveva difendere il Ccpm e che se n’è fregata più in generale dell’ospedale San Vincenzo, come sempre, si è svegliata il giorno prima del funerale, quando incombe l’arrivo del becchino. “L’ospedale di Taormina non si tocca”. Peccato che nel frattempo questo presidio l’abbiano già spogliato mani e piedi.

E allora la voce simbolo di questa situazione è quella di Caterina Rizzo. E’ la rappresentante dei genitori ricoverati ed in cura al Ccpm. E’ una mamma che abbiamo conosciuto agli albori dell’esperienza di questo reparto a Taormina e che sin da allora ha sempre affrontato con ammirevole dignità e una straordinaria forza d’animo la malattia della figlia. Si è sempre battuta per questo centro. Ci ha messo la faccia, senza montarsi la testa né iscriversi al club dei “personaggi” e dei “ruffiani” che a Taormina va di moda da tutte le parti. Si è incatenata (davvero e non per 5 minuti solo farsi la foto), ha urlato il suo dolore in faccia ai politici di turno, senza paura e a testa alta. Con orgoglio e senza perdersi nel perbenismo edulcorato delle solite frasi fatte. Forse se al Parlamento siciliano ci fosse una donna caparbia come lei anziché una pletora di inutili asini, le cose andrebbero meglio in Sicilia.

Ci si aspetta che adesso Caterina torni ad incatenarsi, la politica aizza le famiglie ad esibire in modo plateale il proprio sdegno. Invece, in modo corretto e intelligente, Caterina e le altre mamme, lasciano il “cerino” proprio nelle mani dei politici. Quelli che se ne sono fregati negli anni del Ccpm e dell’ospedale di Taormina e ora si sono accorti che la Cardiochirurgia siciliana avrà sede a Palermo e il San Vincenzo è diventato un presidio fantasma. Quei politici che ora si devono assumere la responsabilità di fare i fatti e non una crociata scenografica del 91esimo minuto. Il bivio è semplice: salvare il salvabile o fare la figuraccia finale. Se andrà bene avranno fatto il proprio dovere, se finirà male avranno fallito.

“Sulle sorti del Ccpm ci viene chiesto di protestare e di fare un gesto eclatante. Invece abbiamo deciso di fermarci un attimo e lo sapete perché? Vogliamo vedere come si muove la politica. Noi da 12 anni ci battiamo affinché il Ccpm venga stabilizzato, si è andati avanti di proroga in proroga senza mai risolvere questa storia e la politica che, puntualmente, si riempiva la bocca sulla volontà di fare un centro di eccellenza dello Stretto insieme alla Regione Calabria e che voleva potenziare l’ospedale di Taormina, in realtà non ha fatto una beata minchia. I politici non hanno mai fatto nulla. Si facevano vedere soltanto in periodo di elezioni: rassicurandoci con il solito “faremo”, “faremo”. Ma cosa hanno fatto? Questa volta, cari politici, se fallirete, e fallirete perché il Ccpm se lo porteranno a Palermo, sarà un fallimento vostro, della politica. Noi ne usciremo sempre a testa alta. Ci siamo battuti, abbiamo il compito di continuare ad assistere i nostri figli, come io ho sempre fatto con mia figlia che è afflitta da una cardiopatia congenita e ha già rischiato la morte. Ma voi, politici, dove eravate? Queste sofferenze non le avete passate e non le conoscete, altrimenti vi sareste interessati. Il Ccpm chiuderà ma voi, cari politici, farete una figura di m***a”.

“Un politico mi ha detto anche di recente, “…..signora, dovete fare qualcosa di eclatante….”. A quel punto gli ho risposto che io e altre mamme ci siamo incatenate e siamo andati sulle tv nazionali. E questo politico insisteva nel tentare si spingermi a “…fare qualcosa di più…”. Ma qui chi è pagato? Noi o i politici? Devono essere loro, i politici, a metterci la faccia e a fare qualcosa di eclatante. Anzi sapete cosa vi diciamo? Chiudetelo questo centro e portatevelo via. Ma prima abbiate il coraggio di guardare in faccia i nostri figli”.

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