TAORMINA – Si fanno sempre più insistenti i rumors che indicano Danilo Lo Giudice come possibile candidato sindaco a Taormina di Cateno De Luca per il “dopo-De Luca”.
Il sindaco si è già chiamato fuori dalla contesa per le prossime elezioni Amministrative, che tra l’altro sono ancora lontane in calendario. Si è votato nel 2023 e la scadenza naturale della legislatura è fissata per la primavera 2028. Un anno prima dovrebbero però esserci le elezioni Regionali, con De Luca che ha “prenotato” la futura vicepresidenza del governo siciliano e stavolta si presenterà al voto in coalizione, avendo già raggiunto nel frattempo un’intesa a Roma (con Arianna Meloni) per l’adesione di Sud chiama Nord al centrodestra in vista delle prossime scadenze elettorali.
De Luca riflette sui vari nomi in corsa per la sindacatura a Taormina tra i quali dovrà scegliere il suo candidato e quindi il possibile erede al vertice di Palazzo dei Giurati. E qui tra i nomi in corsa c’è anche Danilo Lo Giudice, l’attuale sindaco di Santa Teresa di Riva e coordinatore regionale del movimento di De Luca, Sud chiama Nord.
La scelta non c’è sinora, le valutazioni sono ancora in corso ma di certo l’eventuale nomination di Lo Giudice si pone in maniera significativa, anche perché si tratta di un “fedelissimo” della prima ora di De Luca, che potrebbe decidere di riportarlo all’Assemblea Regionale nel 2027 o magari optare a sorpresa (ma non troppo) per la sua figura come candidato sindaco a Taormina. Non sarebbe una novità perché a Santa Teresa nel 2017, quando De Luca decise di lasciare il palazzo municipale per candidarsi a Messina designò proprio il giovane Lo Giudice (allora presidente del Consiglio) e lo accompagnò all’elezione a sindaco.
Lo Giudice, nel frattempo, in tempi recenti a Taormina ha anche fatto un investimento immobiliare e la città la frequenta. Ha pure gestito lui, come si ricorderà, i primi mesi di campagna elettorale 2018 per conto di De Luca, prima dell’effettivo ingresso in campo del parlamentare di Fiumedinisi. Lo Giudice, in sostanza, ebbe allora il compito di fare da apripista, con le varie riunioni a Santa Teresa e a Taormina che videro protagonisti i vari politici taorminesi di maggioranza e di opposizione, portati letteralmente a spasso con una sorta di “strategia della confusione”. Una sfilata politica bipartisan con molti politici locali “sedotti e abbandonati” lungo la travolgente corsa deluchiana verso il voto.
A quanto risulta a TN24, Lo Giudice di recente non avrebbe negato l’opportunità di un suo impegno politico a Taormina nel corso di un incontro con una nota personalità della zona, vicina al mondo di Sud chiama Nord.
L’ipotesi di candidatura di Lo Giudice avrà uno spartiacque nelle elezioni provinciali, fissate in origine per questo fine anno e poi rinviate dall’Ars alla prossima primavera, in una data che dovrebbe porsi tra il 6 e il 27 aprile 2025. Lo Giudice è il candidato alla presidenza della Città Metropolitana di Messina che De Luca metterà sul tavolo della trattativa con il centrodestra siciliano: se arriverà l’ok dei partiti di maggioranza andrà a fare il candidato e avrebbe, praticamente, il successo in tasca in tal quadro politico. Di conseguenza il discorso di Taormina finirebbe lì e uscirebbe di scena dalla corsa alla sindacatura della Perla dello Ionio.
Diversamente, se non dovesse essere Lo Giudice il candidato o prossimo presidente dell’ex Provincia regionale, resterebbe in corsa per il dopo-De Luca a Taormina. E c’è di più, perché anche nel caso in cui De Luca dovesse riproporre Lo Giudice nelle liste per l’Ars (dove è già stato parlamentare nella passata legislatura) non ci sarebbe incompatibilità tra la carica di deputato all’Ars e quella di amministratore comunale, come d’altronde è già oggi con Cateno De Luca a Taormina.
Di certo c’è che, al netto della variabile legata alle Provinciali 2025, Lo Giudice ad oggi dovrebbe concludere il suo secondo mandato di sindaco a Santa Teresa di Riva nella primavera 2027, con il passaggio del testimone già pronto con la futura candidata di Sud chiama Nord, Annalisa Miano. E a quel punto, nel momento stesso in cui De Luca renderà contendibile la sua fascia a Taormina, Scateno potrebbe replicare la staffetta santateresina.
Lo Giudice aspetta di conoscere i piani del leader, strizza l’occhio a Taormina ed è consapevole di avere le sue chance perché De Luca lo considera un fedelissimo della prima linea di Sud chiama Nord. Ma stavolta il 38enne politico di Santa Teresa non vuole esporsi troppo, memore anche della delusione delle Regionali 2022, quando De Luca – nella sua fase politica più splendente – ottenne il 24% di consensi e riuscì a portare all’Ars ben 8 parlamentari ma l’attuale coordinatore regionale di Sud chiama Nord rimase, a sorpresa, fuori dagli eletti. E i soliti malpensanti sostengono che forse quel risultato non fu soltanto una sfortunata casualità e all’atto della composizione delle liste Scateno non fu particolarmente “benevolo” nel blindare la posizione di Lo Giudice. E’ la metafora del “bastone e carota”, cose che in politica ci stanno e possono capitare tra maestro e allievo.