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L’Europa si prepara al ritorno del Covid19

Con l’avvicinarsi dell’autunno, aumentano i rischi di focolai di Covid19 nei Paesi dell’Unione europea: nell’ambito della strategia contro la diffusione del virus, diversi rappresentanti dell’industria farmaceutica hanno discusso al Parlamento comunitario il lancio dei cosiddetti vaccini di seconda generazione. Con un messaggio chiaro agli esponenti politici dei 27 Paesi.

“Oggi la capacità di produzione dei vaccini Covid19 supera di gran lunga il numero di dosi che possono essere somministrate. La sfida non è più la fornitura di vaccini ma la capacità di attuare con successo campagne di vaccinazione nazionale, soprattutto nei confronti di adulti e anziani”, ha detto Thomas Triomphe, vicepresidente esecutivo della sezione dedicata ai vaccini di Sanofi.

Proprio la casa farmaceutica francese è una delle aziende che produrranno un vaccino adattato alla variante Omicron, al momento in attesa di approvazione. L’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha finora dato il via libera alle nuove versioni di BioNTech/Pfizer e Moderna.

All’inizio di settembre la Commissione Europea ha chiesto ai 27 Stati membri di definire “solide strategie nazionali di vaccinazione”, per non farsi cogliere impreparati dalla stagione fredda. Tra i suggerimenti, quello di combinare la somministrazione del vaccino anti-Covid all’anti-influenzale, di approntare per tempo le catene logistiche e gli hub vaccinali, e di avviare nuove campagne di sensibilizzazione.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie prevede che, dopo un’estate abbastanza tranquilla, diversi paesi europei potrebbero fare i conti con l’aumento di casi e ricoveri ospedalieri.

Anche il presidente della commissione speciale sul Covid19 del Parlamento europeo, la socialista belga Kathleen Van Brempt, ha espresso la sua preoccupazione per i bassi tassi di vaccinazione in alcune aree del continente.

“Il miglior consiglio che possiamo dare oggi al pubblico è quello di stare all’erta, di stare al sicuro, di vaccinarsi, soprattutto per chi più di 65 anni e appartiene a gruppi vulnerabili. Più persone vengono vaccinate, meglio è: più facile sarà gestire la situazione e meno restrizioni dovremo affrontare. Tutto dipende da come ci comportiamo e se seguiamo o no queste raccomandazioni”.

Tra gli obiettivi della commissione speciale, istituita lo scorso marzo all’Eurocamera anche quello di fare luce sui costi dei vaccini e gli altri dettagli dei contratti stipulati con le aziende farmaceutiche.

Fonte: Euronews

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