HomeParlamentoL'avvocato ringrazia il trombato: Conte si prende la sinistra

L’avvocato ringrazia il trombato: Conte si prende la sinistra

E’ tempo di Natale e di regali e quest’anno in Italia se c’è qualcuno che dovrebbe premurarsi di ricambiare il “bene” che ha ricevuto in questi mesi è sicuramente Giuseppe Conte. L’ex premier era praticamente con un piede e mezzo ormai fuori dalla politica che conta, ad un passo dal pianeta dei trombati, quando Matteo Renzi decise di far cadere il suo secondo governo. Poi è arrivato il governo Draghi e soprattutto il “soccorso” del Pd a guida Enrico Letta, che ha traghettato Conte fuori dalla palude di una leadership claudicante in casa grillina e lo ha accompagnato dentro i giochi che contano con un asse giallorosso che sembrava destinato ad andare avanti sino al voto delle Politiche. Nel frattempo, tuttavia, l’ex avvocato degli italiani si è accorto che quel patto per la sconfitta stava finendo per “succhiare” sangue e consensi al M5S, sceso al minimo storico nei sondaggi.

Conte si è preso la pillola del coraggio, ha fatto la sua parte per far cadere Draghi e ha soprattutto rotto con il Pd, regalando nuova vita e nuove percentuali di consenso al M5S, che veleggiava poco sopra il 10% ed è risalito al 17% del 25 settembre scorso. Se Giorgia Meloni ha dominato le elezioni, Conte di certo è l’altro vero vincitore della recente tornata di voto, perché sapeva che sarebbe finito all’opposizione ma c’era modo e modo di andarci e non era impresa semplice far risalire i Cinque Stelle.

Adesso Conte si è preso la scena mettendo all’angolo il Partito Democratico, sapendo che la prospettiva concreta è quella di poter arrivare con il vento in poppa alle Europee del 2024, quando il M5S potrebbe aver scollinato quota 20% e a quel punto soprattutto vede l’opportunità di riavvicinarsi in qualche modo alle vette del passato, stavolta strutturato come un partito e depurato dalle incursioni di Beppe Grillo e dal fancazzismo dell’era di Luigi Di Maio.

Il Pd è in disgrazia e rischia di perdere tanti consensi nel mondo di una sinistra che comincia a guardare a Conte come principale interlocutore per provare a contrastare la Meloni. E bisogna riconoscere che, alla fine della fiera, Conte è stato molto più furbo e assai più abile di quanto la gran parte dell’agone politico italiano pensasse.

Il trombato vero e proprio si chiama Letta, il M5S corre veloce, Conte gongola e fa la parte del leader dell’opposizione. Letta collezione disastri uno dietro l’altro e sta confezionando la liquefazione del Partito Democratico, senza aver capito che nella sua parrocchia politica contano ormai i giorni che mancano per il ritorno del dotto professore piddino nella sua Parigi alla Sciences-Po (Institut d’Etudes politiques de Paris).

L’ultima media sondaggi di questa settimana, elaborata da Termometro Politico e relativa al periodo tra il 20 e il 26 novembre, che mette a confronto le rilevazioni di 8 istituti (TP, Euromedia, Swg, Demopolis, Emg, Tecné, Piepoli, Ipsos), mostra un quadro estremamente favorevole per il Movimento Cinque Stelle di Conte.

Il Movimento, ovviamente, raccoglie i benefici della sua linea di difesa ferma del Reddito di cittadinanza che il governo Meloni vuole smantellare e cavalca l’onda della protesta di tutti quelli (e sono tanti) che non ci stanno a perdere il sussidio. I pentastellati, intanto, aumentano il vantaggio sul Pd: lo avevano già sorpassato e sono ora avanti di mezzo punto. Conte è al 17,3%, mezzo punto più avanti del partito di Letta, che si ferma al 16,8%. Il redivivo avvocato mette la freccia, il professore sgangherato scivola sempre più giù e farebbe meglio a preparare la valigia per tornarsene in Francia al più presto.

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