I porti ucraini rimangono bloccati dalla presenza della flotta russa nel Mar Nero, che attualmente impedisce di salpare a una settantina di navi, provocando gravi danni ai traffici commerciali del Paese e alle filiere alimentari di tutto il mondo.
Ma a soffrire le conseguenze di questa situazione sono pure i pescatori della Crimea, territorio governato di fatto da una repubblica autonoma annessa alla Russia dal 2014. Impossibile cacciare scorfani, sgombri e gamberetti con le navi da guerra a poche miglia.
Tutto il traffico marittimo è stato completamente interrotto dall’inizio della cosiddetta “operazione militare speciale” il 24 febbraio 2022, nella zona d’acqua nord-occidentale del Mar Nero, che va da Capo Chersoneso a Golfo di Karkinit.
Nessuna imbarcazione può navigare, comprese le barche dei pescatori. I pescherecci della Crimea nord-occidentale restano quindi all’ancora, perdendo giornate di pesca e mancando le consegne previste.
La pesca è stata completamente interrotta per 63 aziende dall’inizio dell’operazione speciale, mentre altre 22 non possono recuperare gamberetti, ha fatto sapere il governo locale.
Fonte: Euronews