HomeEuronewsKiev vuole i patriot, la Nato nicchia: e adesso che si fa?

Kiev vuole i patriot, la Nato nicchia: e adesso che si fa?

Prudenza sull’adesione dell’Ucraina alla Nato ma sostegno a Kiev, finché necessario. Questa la posizione della Nato, alla fine del summit dei ministri degli esteri dell’alleanza nord atlantica a Bucarest. La partita non è affatto chiusa, ha fatto capire il segretario generale Jens Stoltenberg: “anche se l’Ucraina ha fatto passi avanti non bisogna sottovalutare la Russia”, ha detto. prima di esplicitare il whatever it takes della Nato.

“Gli alleati hanno chiarito durante l’incontro che sono pronti a fornire equipaggiamento militare avanzato, munizioni, carburante, tutto ciò di cui gli ucraini hanno bisogno per difendersi, e questo è il più l’urgente, immediato e importante compito degli alleati”. Kiev ha chiesto che arrivino generatori, trasformatori, sistemi di difesa antiaerea. Soprattutto che arrivino in fretta: l’inverno alle porte spaventa, così come i continui , diffusi, blackout.

“Gli alleati e i partner della Nato hanno fornito all’Ucraina 40 miliardi di dollari in armi. Altre sono in arrivo”, ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken. Ma a Kiev non basta: il ministro degli esteri ucraino ha accolto con favore l’annuncio di maggiori aiuti. Ma vuole di più. L’Ucraina vuole i missili Patriot ma su questi gli alleati non si sono pronunciati. Soltenberg li ha definiti un “sistema complesso” aggiungendo che inviarli in Ucraina sarebbe una “vera sfida”. Mosca ha già fatto sapere tramite il ventriloquo del Cremlino, l’ex primo ministro Medvedev. che diverrebbero subito un obiettivo.

Insomma la questione è spinosa e ad ovest della vecchia cortina di ferro nessuno vuole farsi male. Alcuni alleati riflettono sull’invio di patriot in Ucraina ma difficilmente la Nato sarà parte in causa. “Se la Germania è pronta a fornire patrioti alla Polonia e la Polonia non ha nulla contro la consegna dei patriots all’Ucraina, allora penso che la soluzione per il governo tedesco sia ovvia”, ha detto Kuleba ai giornalisti. “Siamo pronti a gestirli nel modo più sicuro, efficiente e più efficiente. E ancora una volta, vorrei ribadire che si tratta di un’arma puramente difensiva”, ha aggiunto, spiegando che il tema sarà oggetto di lavoro col governo tedesco. Da parte sua il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto martedì che l’offerta del suo Paese di inviare patrioti in Polonia rimane sul tavolo, Varsavia però suggerisce che vadano dritti in Ucraina.

L’Ucraina non dispone di personale addestrato per utilizzare i patriots, un complicato sistema di difesa aerea di cui esistono tre tipi principali, con portata e altitudine variabili. La Germania li ha prestati alla Slovacchia e alla Turchia, ma ha inviato i propri tecnici per azionare i missili. Questa volta con tutta probabilità non sarà così: la Nato non invierà personale militare in Ucraina, per evitare di essere trascinata in guerra con la Russia.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha confermato che la consegna di tali sofisticati sistemi missilistici terra-aria è allo studio da parte di alcuni alleati.

Fonte: Euronews

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