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Imposta di soggiorno per i concerti? AAT: “95% del pubblico non pernotta a Taormina”

TAORMINA – I promoter di concerti al Teatro Antico lanciano l’ipotesi di un sostegno da parte del Comune all’organizzazione degli spettacoli con una quota di proventi dell’imposta di Soggiorno e su questa possibilità prende posizione l’Associazione Albergatori Taormina. AAT boccia questa proposta e sottolinea che l’imposta – in vigore nella Perla dello Ionio dal 1 gennaio 2013 – dovrebbe aiutare il turismo ma “il 95% degli spettatori dei concerti non pernotta in città”.

“Il Decreto legislativo del 14/03/2011 n. 23 – Disposizioni in materia di federalismo Fiscale Municipale che ha introdotto l’Imposta di Soggiorno – spiega il presidente di AAT, Gerardo Schuler -, all’Art.4 stabilisce che “Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive”. Il Regolamento dell’Imposta di Soggiorno del Comune di Taormina, ne prevede copia-incolla esattamente la stessa destinazione d’uso. Comprendo l’interesse dei Promoter di eventi su Taormina a “suggerire” al Comune di Taormina di elargire loro contributi da questa fonte definendo gli eventi estivi di interesse “turistico” (quest’anno quasi esclusivamente concerti pop, di musica leggera)”.

“Mi corre l’obbligo – continua Schuler – di segnalare che sin dalla se sua introduzione, le singole Amministrazioni Comunali succedutesi negli ultimi 11 anni non hanno mai destinato importi dell’Imposta di Soggiorno ne per interventi in materia di turismo, ne a sostegno delle strutture ricettive (neanche nel terribile periodo di chiusura forzata causa pandemia). La Associazione Albergatori Taormina ha sottoposto al vaglio delle varie Amministrazioni succedutesi negli ultimi 11 anni diverse proposte per investire almeno una parte di quel gettito “di scopo” in iniziative concrete a favore di “interventi in materia di turismo” ma questo non è mai stato possibile. Ritengo quindi poco praticabile questa proposta fatta dai promoter a un Comune che – ricordiamolo – è in dissesto e quindi costretto a fare molta attenzione a come spende le sue disponibilità finanziarie”.

“Da un sondaggio la nostra Associazione Albergatori Taormina – rimarca il presidente di AAT – ha calcolato che il 95% degli spettatori che vengono a vedere un concerto estivo del tipo popolare non pernottano nella nostra cittadina ma sono spettatori siciliani che arrivano in auto alle 19:00-20:00 per andare via a fine spettacolo, magari dopo aver consumato uno snack, una birra o un gelato. Solo il rimanente 5% sono clienti che pernottano, ma di questi la maggior parte sono ospiti all’ 85% stranieri che avendo comunque prenotato un soggiorno a Taormina, decidono di approfittare di un evento per passare una (sicuramente bella) serata al teatro. Sono pochi coloro che prenotano un hotel perché c’era in programma un evento “pop”. Diverso è invece il discorso per eventi di grande spessore culturale, un esempio per tutti rimane quello della settimana intorno al concerto di Bocelli”.

“Irrisolto rimane un altro problema – conclude Schuler -: i costi logistici di ogni serata “mordi e fuggi” come il servizio straordinario dei vigili urbani e delle forze dell’ordine o quello dello spazzamento “extra” che sono a carico del Comune. Ricordo anche che la fetta maggiore del costo annuale Tari a Taormina lo sostengono/viene fatturato agli albergatori. Il tema rimane scottante e le soluzioni eque purtroppo ancora lontane”.

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