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Il risiko geopolitico della costosa energia nucleare

Negli ultimi decenni l’opinione pubblica sull’energia nucleare è cambiata in modo graduale, ma costante, fino a cambiare quasi completamente. Da Three Mile island nel 1979, a Fukushima nel 2011, passando per l’incidente nucleare di Chernobyl che nel 1986 terrorizzò i cittadini europei, la paura della catastrofe ha sempre alimentato l’avversione e le proteste contro questo tipo di energia, insieme al problema, tutt’ora irrisolto, che riguarda lo stoccaggio delle scorie: alcuni componenti, infatti, possono rimanere radioattivi e quindi pericolosi per migliaia di anni.

Il costo dell’elettricità prodotta grazie al processo di scissione dell’atomo è sempre meno competitivo rispetto alle fonti rinnovabili. Eppure nel mondo sono ben sedici gli impianti attualmente in costruzione. E da minaccia letale per la vita sulla Terra non manca chi considera il nucleare un possibile alleato nella lotta al cambiamento climatico, in quanto, al contrario dei combustibili fossili, produce basse quantità di gas climalteranti.

Ma la vera convenienza rappesentata dal nucleare è di natura geopolitica più economica.Entro il 2030 la Cina punta a diventare il primo produttore mondiale di Gigawatt generati dal processo di fissione dell’atomo di uranio. E anche la Russia è un competitor di prim’ordine in questo settore.

“La Russia ha un’industria nucleare ben funzionante”, sostiene Philippe Copinschi, professore presso la Scuola di Affari Internazionali di Parigi. “È in grado di fornire prodotti e servizi in tutto il mondo, ed ha il vantaggio di essere completamente integrata lungo l’intera catena del valore della produzione dell’Uranio. I russi sono in grado di arricchirlo, sono in grado di costruire centrali nucleari, di ritrattare il combustibile. Sono tra i pochi che riescono a fornire un servizio chiavi in mano”.

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L’economia legata al nucleare ha una valenza politica, promuove le relazioni diplomatiche, commerciali e istituzionali tra paesi fornitori e acquirenti. E permette a chi controlla questa tecnologia di rafforzare la propria posizione sulla scena internazionale.

Fonte: Euronews

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