HomeParlamentoIl Ponte di Salvini: sfida storica o fanfaronata finale?

Il Ponte di Salvini: sfida storica o fanfaronata finale?

“Vediamo se dopo 54 anni di ritardi, chiacchiere e mancate promesse riusciamo ad avviare il progetto. Sbloccare i tanti, troppi cantieri fermi da anni può creare subito almeno 100.000 posti di lavoro in Italia. E noi lo faremo!”. Così Matteo Salvini sfida la larga (larghissima) maggioranza di italiani che ancora adesso storce il naso sulla ripartenza dell’iter per il Ponte sull Stretto.

C’è la perplessità diffusa di quelli che da sempre dicono no all’opera a prescindere o non sono mai stati entusiasti di questa iniziativa, di cui si parla da decenni e che non è mai diventata realtà. Ma c’è anche e soprattutto lo scetticismo di quella larga parte di cittadini che lo vorrebbero il Ponte sullo Stretto e lo ritengono un’opera strategica ma dubitano che possa realmente arrivare una svolta e, in buona sostanza, temono si tratti dell’ennesima vuota supercazzola di propaganda del leader della Lega.

Intanto Salvini (per risalire nei sondaggi) cavalca l’onda del discorso e dopo l’incontro a Roma di oggi con i presidenti delle Regioni, Renato Schifani (Sicilia) e Roberto Occhiuto (Calabria) si dice certo che le procedure stavolta andranno avanti.

“Statale Jonica, Alta Velocità, ferrovia Palermo-Catania, approfondimenti tecnici e cantieri da sbloccare: questa mattina nel mio ufficio al ministero con i governatori di Sicilia e Calabria. Si è parlato anche di Ponte sullo Stretto, è una priorità per il governo e per le regioni coinvolte, ci sarà al più presto un incontro istituzionale con Rete Ferroviaria Italiana (a cui è stato affidato uno studio di fattibilità). Viva l’Italia che corre”, ha detto Salvini.

Sarà l’ennesima televendita salviniana? Quella del Ministro e più in generale del governo Meloni è una vera sfida per ribaltare il nulla cosmico della storia del Ponte sullo Stretto o i sussulti di questo inizio legislatura approderanno nel solito nulla di fatto. Facile pensare che la seconda ipotesi sia quella più preventivabile, perché l’argomento si è sempre e puntualmente risolto in una fiera delle chiacchiere. Eppure mai mettere limiti alla provvidenza e chi vivrà vedrà. Per adesso la prudenza è una premessa a dir poco d’obbligo. I prossimi mesi sveleranno il punto di approdo di quest’altro capitolo della telenovela e diranno con chiarezza se tutto si risolverà, insomma, nel miraggio di un’altra fanfaronata o se il “miracolo” del Ponte prenderà davvero forma.

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