TAORMINA – Finisce nel peggiore dei modi l’alleanza con Cateno De Luca e adesso a Taormina sono ore di fermento e “riflessione” per i 9 esponenti politici fuoriusciti dalla coalizione del parlamentare.
C’è chi professa di aver scelto la neutralità e valuta la strada della non partecipazione attiva alla competizione ma lo scenario politico all’orizzonte racconta in effetti altro. Il perimetro sembra a questo punto restringersi a due soluzioni: candidatura e riposizionamento in prima persona o partecipazione indiretta con appoggio esterno ad altri soggetti in sostituzione. In entrambe le eventualità, ovviamente, in contrapposizione al “nemico” De Luca.
Nel primo caso c’è chi non ha ancora abbandonato il pensiero e la tentazione di dare vita in extremis ad un quarto polo con tutti i fuoriusciti deluchiani, nella seconda eventualità c’è l’idea che al momento prevale. Ed è la prospettiva di un’alleanza last minute con Mario Bolognari: i contatti con il professore, alcuni degli ex deluchiani li hanno già avviati prima ancora del divorzio da De Luca. Oggi si va, a maggior ragione, in questa direzione: verso una scelta dettata più dal sentimento di rivalsa verso De Luca che da un’effettiva convinzione di sostenere l’attuale sindaco al quale era stata negata in precedenza la fiducia per la ricandidatura.
La sintesi tra i ragionamenti sembra portare verso l’individuazione di altri nomi ai quali affidare il compito di rappresentare il proprio elettorato. Nomi da piazzare nella lista di Bolognari.
In buona sostanza, a questo punto il comune denominatore tra le opzioni in campo potrebbe fatalmente essere quello della “vendetta” politica verso De Luca. Come dire: “voto Bolognari, purché perda De Luca”. Verrebbe anche da chiedersi perché le trattative, attuali e precedenti, non riguardano mai l’altro candidato, Antonio D’Aveni, e un’idea forse ce la siamo fatti ma questa è un’altra storia.
Bisognerà vedere, quindi, quali valutazioni farà l’attuale sindaco, che si trova – suo malgrado – ora a dover fare i conti con un dilemma altrettanto spinoso: imbarcherà altri alleati (nuovi e soprattutto ex) disponibili nel mercato degli svincolati, per aumentare in termini significativi le possibilità di successo oppure li terrà lontani per coerenza dei fatti accaduti e per non creare tensioni e malumori nel progetto della sua coalizione? Una scelta non semplice se si guarda alla fine rovinosa della coalizione formatasi nel 2008 a sostegno di Mauro Passalacqua, che trionfò allora imbarcando chiunque in nome della crociata paesana contro “lo straniero” Carmelo Briguglio ma poi andò subito in frantumi nell’arco di un paio di mesi.
A quanto risulta, comunque, Bolognari avrebbe già preso una decisione e indicato la sua linea. Ne parleremo su TN24, con anticipazioni e dettagli, nelle prossime ore.