HomeAttualità e CronacaI grandi marchi vogliono Taormina ma non sono fessi

I grandi marchi vogliono Taormina ma non sono fessi

TAORMINA – La Città di Taormina è sempre più al centro delle mire dei colossi del lusso, intenzionati a radicarsi nel territorio della capitale del turismo siciliano. L’effetto “The White Lotus” ha fatto la sua parte in maniera significativa (non a caso il turismo americano è diventato per la prima volta il mercato straniero dominante), gli investimenti strategici di Lvmh sono stati ancora più determinanti nell’aprire le porte ad un vero e proprio effetto traino. I prossimi mesi promettono altri colpi di scena.

Adesso altre griffe di rilievo sono pronte ad entrare nel “salotto” di Taormina, a conquistarsi uno spazio e ad avviare un loro punto di vendita nella località che più di ogni altra è un’icona del top travel nel Sud dell’Italia, e che – al netto delle sue vicissitudini – mantiene una straordinaria forza attrattiva agli occhi del mondo.

Anche per questo, nella consapevolezza della grande forza economica degli investitori in questione, i proprietari degli immobili ora provano a fare la voce grossa e si parla, in diversi casi, di pretese che crescono e si fanno alte, molto alte.

Ma attenzione perché poi essere ricchi non fa rima con essere scemi. Le grandi firme del lusso non hanno problemi ad effettuare operazioni onerose, certe somme possono spenderle già a colazione ma allo stesso tempo – per principio – non vogliono farsi prendere per la gola da valutazioni eccessive o sovradimensionate rispetto alle potenzialità dell’affare. Si va, insomma, verso un interessante (si fa per dire) confronto tra i proprietari di immobili, già pronti a declinare la filastrocca del “Taormina è Taormina” e “qui c’è Louis Vuitton quindi i prezzi sono questi” e dall’altra parte gli investitori che hanno già il portafogli in mano, gonfio, anzi strapieno sul serio, ma non questo vanno considerati una succursale dell’Opera Pia.

La forza degli investitori spinge i possessori degli immobili ad alzare l’asticella delle pretese per compravendite e locazioni, una filosofia anche legittima per tanti versi perché il mercato racconta che Taormina è una piazza desiderata e il resto è una naturale conseguenza. Una prospettiva che, tuttavia, traccia pure quella rischiosa linea di confine tra il fare l’affare, anzi magari un super-affare, oppure ritrovarsi con un pugno di mosche in mano e dover attendere il prossimo giro.

E allora, in alcuni casi, già risulta che si stiano verificando a Taormina delle trattative nelle quali c’è chi lavora anche ad eventuali “piano b” e c’è persino chi prende in considerazione l’ipotesi di “congelare” l’ingresso a Taormina per rimandarlo ad una fase successiva se non dovessero esserci ora tutte le condizioni, ovviamente economiche in primis. Per la serie: Taormina, fortissimamente Taormina, ma non a tutti i costi.

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