HomeAperturaGuerra in Ucraina: l'Europa chiacchiera, la Russia sgancia missili ipersonici

Guerra in Ucraina: l’Europa chiacchiera, la Russia sgancia missili ipersonici

Ventiquattresimo giorno di guerra in Ucraina, il conflitto non si ferma e stamattina è scattato un nuovo allarme anti-aereo a Leopoli. Le sirene hanno suonato alcuni minuti alle 11:30 (ora locale), nel pieno delle attività cittadina e mentre le strade del centro storico erano abbastanza piene di residenti. Dagli altoparlanti installati in tutta la città le autorità militari ucraine hanno invitato i cittadini a recarsi nei rifugi.

L’Europa continua ad arrovellarsi alla ricerca di una soluzione che non si trova e mentre i negoziati proseguono in modo sinora sterile, Mosca ha annunciato di aver usato “missili ipersonici Kinzhal” per colpire “un grande deposito sotterraneo di missili delle forze ucraine nella regione di Ivano-Frankivsk”, nell’Ovest del Paese. Lo ha ammesso oggi il ministero della Difesa, citato dall’agenzia di stampa Ria.

Secondo il fotoreporter svedese Niclas Hammarstrom, ci sarebbero “almeno 45 morti” nel bombardamento avvenuto nelle scorse ore contro una base militare a Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina. Il giornalista ha pubblicato sul proprio account Twitter le immagini dei soccorritori impegnati tra le macerie della base. Nell’articolo pubblicato per l’Expressen il giornalista ha poi riferito di cinque bombe sganciate sulla base da due aerei russi.

Come se non bastasse la follia di Putin ora ci si mette anche la Bielorussia, alleata dello Zar. Il leader autoritario della Bielorussia, Alexander Lukashenko, ha accusato l’Occidente di aver spinto l’Ucraina alla guerra. “Alla vigilia del conflitto tra Ucraina e Russia, ho fatto di tutto per assicurarmi che non ci fosse la guerra. Ero persino pronto a chiudere il confine tra Donbass e Russia con le mie guardie di frontiera e fornire altra assistenza a Kiev. E la Russia era d’accordo. Ma l’Ucraina ha rifiutato. Perché? Perchè l’Occidente li ha spinti a questa guerra”, ha detto Lukashenko in un’intervista all’emittente TBS, riportata dalla Tass.

La guerra non si ferma e diventa sempre più difficile pensare che potrà essere fermata da qui a breve, perchè Putin non ha intenzione di placare il suo delirio, l’Europa non ha una leadership che possa farlo ragionare e il presidente degli Stati Uniti, Biden, non sembra neanche lui in grado di giocare un ruolo determinante per la pace. Anzi, forse, a suon di avvertimenti e minacce che non scalfiscono il presidente russo, rischia di mettere altra benzina sul fuoco di una vicenda dove la tensione resta altissima.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui