TAORMINA – L’intero comprensorio di Taormina e la comunità di Calatabiano, dove viveva (e dove – ricordiamo – si celebreranno giovedì mattina alle 11.30 i funerali nella Chiesa Madre), piangono la scomparsa del vice-sovrintendente della Polizia di Stato, Giuseppe Brancato, morto all’età di 54 anni. L’improvvisa morte del funzionario di PS in servizio presso il Commissariato di Taormina ha lasciato attonite tutte le persone che lo conoscevano ed apprezzavano, affranti i suoi cari ma anche amici e colleghi che ne piangono questo addio difficile da accettare.
Toccante il ricordo e le parole cariche di significato che hanno dedicato i colleghi allo sfortunato vice-sovrintendente, che si è meritato la stima sincera di tutti, si è sempre distinto sul lavoro e nella vita, nei rapporti professionali ma soprattutto in quelli umani. “Caro Peppe, non avrei mai pensato di scrivere queste parole per te, in questo momento di tristezza e sconforto che accomuna tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerti. Io non solo ho avuto la fortuna di conoscerti, ma ho avuto l’onore, insieme a Sandra, di averti per tre anni come collega di stanza, fino all’ultimo pomeriggio tuo di lavoro e ne ho apprezzato le tue indiscusse qualità personali e professionali. La tua bontà d’animo, la tua gentilezza con i colleghi e con il pubblico, la tua mitezza, la tua disponibilità a 360° con tutti, la tua pazienza ti hanno contraddistinto fino al tuo ultimo giorno di lavoro, nel quale nonostante non stessi in ottima forma, sei riuscito sempre a dare il meglio di te. Non sarà facile per me e Sandra lavorare in quell’ufficio, guardando quella tua scrivania vuota e dovendo spiegare all’utenza, che a te si è tanto affezionata, che non ci sarai più, che mancherà quel tuo dolce sorriso, quei tuoi occhi buoni e quella giusta parola in grado di risolvere tutte le situazioni. Ti promettiamo che faremo di tutto per mantenere quel clima sereno che solo tu, persona speciale, hai saputo creare. Tre anni nello stesso ufficio sono bastati per volerti bene, perché non farlo sarebbe stato impossibile! Mancherai a tutti noi, che tu possa riposare in pace”. Così lo ricorda Marilena Bucceri.
“Ciao Peppe, ti saluto così, postando un nostro selfie. Ogni alba è una speranza di vita, ogni tramonto un arrivederci, ma purtroppo anche se la morte nn è niente non potremo più vederci. Tu ora sei in viaggio per destinazione Paradiso ma i ricordi restano e io ti ricorderò”, scrive Paola Carniel.
E poi l’amico Santo: “Sembra ieri quando nell’ottobre del 1992 salisti a Roma per il concorso in Polizia e mi chiamasti per passare una giornata insieme visto che io mi trovavo lì per il servizio di leva. Sembrano ieri questi momenti immortalati in vecchie foto di compleanni nella famosa mansarda. Tutto sembra ieri: scampagnate, gite, il tuo matrimoni, anche le litigate (poche) e poi una mattina ricevi la notizia che non ci sei più. Riposa in pace Giuseppe, resterà sempre un grande ricordo di te, amico, fratello, marito e padre esemplare”.
Nell’ora amara della dipartita, questi e tanti altri messaggi salutano con affetto Giuseppe Brancato, mentre si incammina verso il giardino degli angeli. Tante persone – e noi con loro – si stringono attorno alla famiglia del sovrintendente Brancato con la speranza che Dio possa dare ai suoi cari la forza per superare questo triste momento.