L’ultimo capitolo del giallo di Via Poma non è stato ancora scritto. È stata respinta l’archiviazione sulla morte di Simonetta Cesaroni: 55 pagine di decreto aprono un nuovo momento importante che potrebbe portare ad una svolta attesa da 34 anni, in una storia infinita di processi, sospetti e misteri che non hanno mai trovato una soluzione.
Gli ultimi sviluppi della vicenda sono stati discussi nel programma Storie Italiane, su Rai1. Presente in studio anche lo scrittore taorminese, Alessandro Cardente.
Riascoltare i testimoni, sentirne nuovi ma ricercare il colpevole passando dall’apporto di nuove tecniche all’avanguardia, che potrebbero consentire di analizzare ancora una volta i reperti. Il giallo non è chiuso e stavolta spunta una pista clamorosa.
Secondo una nuova pista seguita dalla Procura, in via Poma sarebbero stati custoditi documenti riservati e nell’omicidio potrebbero esserci l’ombra dei servizi segreti e di personaggi che sinora sono rimasti fuori o ai margini dell’inchiesta. “Ci sono poteri forti”, ha scritto il magistrato, che vuole vederci chiaro anche su fatti che potrebbero avere un’ingerenza sul delitto, come il colpo in banca nella cittadella giudiziaria di Piazzale Clodio, sempre a Roma, 9 anni dopo: vennero svaligiate diverse 147 cassette di sicurezza delle 900 a disposizione e una di queste era intestata alla presidenza degli ostelli.