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Gaza, la nave Open Arms porta aiuti umanitari

Martedì mattina la nave dell’organizzazione non governativa Open Arms ha lasciato il porto cipriota di Larnaca, a Cipro, per dirigersi verso Gaza, trasportando 200 tonnellate di aiuti umanitari. La partenza è stata confermata dalla portavoce di Open Arms, Laura Lanuza, che ha dichiarato ad Afp: “La nave è partita intorno alle 8:50, ora locale”.

Dopo diversi ritardi, inizialmente attribuiti a “difficoltà tecniche” legate allo scarico e alla distribuzione degli aiuti, come riferito dal portavoce del governo di Cipro, Konstantinos Letymbiotis, l’imbarcazione ha preso il largo e raggiungerà la sua destinazione entro due o tre giorni. World central kitchen (Wck), l’organizzazione fondata dallo chef José Andrés, ha fornito ulteriori dettagli sulla missione, indicando che la nave trasporta circa 200 tonnellate di cibo, tra cui riso, farina, legumi, verdure in scatola e proteine. Wck ha collaborato con gli Emirati Arabi Uniti e il ministero degli Esteri di Cipro per massimizzare gli sforzi umanitari inviando il maggior numero possibile di barche di aiuti.

La Wck dispone già di squadre a Gaza dall’inizio della guerra ed è stata responsabile della costruzione di un molo per poter scaricare il carico una volta arrivata la barca. L’ubicazione di questo molo non e’ stata specificata per motivi di sicurezza. Il corridoio marittimo inaugurato da questa spedizione tra Cipro e la Striscia di Gaza rappresenta un passo significativo per facilitare l’arrivo di aiuti umanitari nella regione sull’orlo della carestia.

Cipro è il Paese dell’Unione europea più vicino alla Striscia di Gaza, situata a circa 370 chilometri di distanza. Sabato anche una nave militare di Washington ha lasciato gli Stati Uniti con le attrezzature necessarie per costruire un molo per scaricare le spedizioni di aiuti, cosa che potrebbe richiedere fino a sessanta giorni. Di fronte all’insufficienza degli aiuti che arrivano via terra nel territorio devastato da oltre cinque mesi di guerra tra Israele e il movimento islamico palestinese Hamas, gli aiuti vengono lanciati via aerea e potranno ora essere trasportati anche via mare grazie a l’apertura di questo corridoio. Ma l’invio di aiuti via mare e i lanci aerei da parte di diversi Paesi, divenuti quotidiani negli ultimi giorni, non possono sostituire la via terrestre, ha insistito l’Onu.

Fonte: Euronews Italia

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