HomePrimo pianoFrazioni di Taormina abbandonate: il malcontento "fattore x" delle elezioni

Frazioni di Taormina abbandonate: il malcontento “fattore x” delle elezioni

TAORMINA – Al tramonto ormai prossimo di questa legislatura, a Taormina si guarda al voto di fine maggio ed è una tornata elettorale che sembra destinata a decidersi anche e soprattutto nelle frazioni.

Le periferie, le borgate, le frazioni, o in qualsiasi modo le si voglia chiamare, si stanno per lasciare alle spalle altri cinque anni deludenti in cui una svolta non c’è stata e alla resa dei conti poco o nulla di nuovo si è visto da quelle parti.

Mazzeo è rimasta abbandonata al suo destino, con il suo lungomare che dovrebbe essere un gioiello ma ad oggi è ancora impresentabile: il finanziamento per riqualificarlo ora è stato intercettato (bene) ma lo si poteva e lo si doveva fare prima, al pari di diverse altre piccole cose importanti. Tutto il resto è il paradosso di una frazione che dovrebbe essere un gioiello e un valore in più per Taormina ma da troppi anni è stata mortificata e ridotta a una latrina, vissuta nei soli mesi estivi e dall’autunno in poi abbandonata. Con tanti saluti ai suonatori e arrivederci alla successiva stagione turistica.

Stesso leitmotiv a Trappitello, che da tempo non è più una semplice frazione per i numeri che esprime in termini di abitanti e per lo sviluppo commerciale che si è concretizzato in questo territorio. Eppure Trappitello, nell’immaginario della politica locale è rimasta un “dormitorio” di cui ci si ricorda una tantum, in prossimità del voto. Nel frattempo basta percorrere la SS185, al pari di altre zone alle spalle della strada principale, per osservare che non è cambiata una virgola.

La cartina di tornasole è la situazione ingiustificabile della delegazione di Mazzeo e di quella di Trappitello: nel primo caso il Comune paga un canone di affitto per una sede sempre chiusa, nel secondo i servizi sono ridotti al minimo ed il personale (poche unità) è costretto ad arrangiarsi senza neppure essere supportato, gratificato e messo nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio compito.

E poi ci sono Chianchitta, Bruderi, Villagonia, Mastrissa e tutte le altre frazioni dove i problemi di oggi sono rimasti gli stessi di cinque anni fa. Si dirà che in passato è stato fatto poco o nulla ed è vero, verissimo, si può dire che altrettanto poco è stato fatto negli ultimi anni. La musica di ieri è quella di oggi e non ammette interpretazioni e giustificazioni, al netto del dissesto e di tutti gli altri discorsi. Taormina dovrebbe mettere insieme risorse e potenzialità del centro con le frazioni, ma da troppo tempo viene vissuta come un microcosmo che inizia a Porta Messina e finisce a Porta Catania, con eccezione sul tema per gli spettacoli estivi al Teatro Antico e persino in Corso Umberto poi accade di tutto e di più.

A tre mesi dal voto Taormina, ricordiamo, oggi conta 10.756 abitanti, di cui 5.734 nel centro storico (il 53%), a Mazzeo 568 (il 5%) e 4.454 (il 42%) a Trappitello. E sono in tanti a pensare che il malcontento tangibile che si vive nelle frazioni è un sentimento con cui bisognerà fare i conti. Un comune denominatore che potrebbe rappresentare il “fattore x” nell’appuntamento con le urne.

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