HomePoliticaEx golf Taormina, il Comune annuncia l'esproprio: (anche qui) aveva ragione TN24

Ex golf Taormina, il Comune annuncia l’esproprio: (anche qui) aveva ragione TN24

TAORMINA – Arriva un altro annuncio sorpresa da Palazzo dei Giurati e, dopo la ripartenza dell’iter del porto turistico, arriva una presa di posizione decisamente più attuale e opportuna. Il Comune di Taormina rompe gli indugi e si muove per l’esproprio dei terreni di contrada Vareggio, dove sarebbe dovuto nascere il mega-complesso turistico-ricettivo con annesso campo da golf.

La storia di quest’ampia area sita fra Trappitello e la vicina Gaggi ve l’abbiamo già raccontata a più riprese e sono ormai trascorsi 13 anni esatti da quando si sono fermati i lavori per il golf, travolto e devastato da una bomba d’acqua nell’autunno del 2011. Da quel momento le opere (che al tempo erano al 65% dell’iter di realizzazione) non sono mai più ripartite. Sul golf è calato il sipario nel modo più impietoso e poi nel 2019 è anche arrivato un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria che ha posto sotto sequestro i terreni.

E qui avevamo lanciato, in tempi non sospetti, l’unica soluzione possibile: espropriare i terreni e farli acquisire al patrimonio del Comune di Taormina. Una prospettiva non soltanto auspicabile ma anche doverosa perché i terreni del golf sono stati presi di mira in diverse occasioni dai piromani che si sono scatenati, creando gravi danni in zona e mettendo in pericolo l’abitato e i residenti. L’unico scenario percorribile lo avevamo scritto con estrema chiarezza l’11 febbraio scorso su TN24, evidenziando che sull’iniziativa di un esproprio il Comune di Taormina potrebbe contare su un “asso nella manica”. Ci riferiamo all’esperto del sindaco, l’ing. Massimo Brocato, l’uomo della “provvidenza” a cui De Luca ha affidato le chiavi del Comune in questa legislatura come suo più stretto collaboratore e che, a suo tempo, era stato consulente della società incaricata per le opere del golf e conosce, quindi, molto bene la situazione di contrada Vareggio.

Avevamo perciò esortato il sindaco ad occuparsi dell’ex golf e verificare l’opportunità dell’esproprio, concludendo allora la nostra riflessione con le sue stesse parole. “Come direbbe il sindaco, “Vai Massimo, facci sognare…”. Ed ancora una volta siamo stati profetici.

Al tramonto della seduta di Consiglio comunale dell’1 dicembre 2024, De Luca adesso annuncia: “Dell’ex golf non se ne parla più e invece ora dovremo farcene carico. Se questi soggetti sono decaduti dalla concessione dobbiamo stabilire, una volta per tutte, se procedere all’azione di acquisizione del patrimonio dell’ente questa struttura. Ed è ovvio che toccheremo situazioni delicate ma la vicenda va risolta, altrimenti parlarci addosso facendo finta che anche questa vicenda non esista”.

De Luca ha aggiunto: “Se non si interviene interverrà l’incendio (e qui è già intervenuto, in verità, ndr), il dissesto (idrogeologico) e quei fenomeni in virtù dei quali poi dovremo investire altre risorse”.

E allora avanti con l’esproprio, altre opzioni non ce ne sono. Se non c’è più modo di riprendere una destinazione che prevedeva il campo da golf, magari si potrebbe realizzare un bel parco, o quella cittadella sportiva di cui necessiterebbe Trappitello, in ogni caso non occorre fare troppi ragionamenti per comprendere che l’ormai ex golf diventerebbe ancora più strategici in previsione della nascita della futura stazione ferroviaria, che sorgerà proprio di fronte ai terreni in oggetto. L’importante è evitare altre speculazioni e supplementi di cementificazione, in un territorio che deve puntare sulla valorizzazione di un’identità urbana diversa ma complementare rispetto a Taormina centro, certamente non può essere pensata come il “dormitorio” che la politica locale aveva immaginato e spinto a suo tempo.

Ma prima di tutto l’enorme area di Vareggio va tolta subito dalla disponibilità delle miserabili scorribande dei piromani di turno. L’ex golf merita una rifunzionalizzazione e un destino assai più decoroso e utile alla collettività rispetto a quello che si è visto sinora. Non bisogna immaginare cose strabilianti, anche perché è vero che in passato in questa città sono stati fatti disastri ma neanche di questi tempi Taormina è un cenacolo di menti eccelse e la sindrome dei “padroni del vapore” fa gonfiare il petto e crea certi convincimenti collaterali con troppa facilità. Va percorsa la strada del buon senso, una finalità sociale che non può più essere la “danza dei fuochi” dei balordi di turno e neanche il degrado totale e l’incuria selvaggia che ad oggi la fanno da padrone in quei terreni.

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