HomePoliticaEx golf Taormina, Comune espropria i terreni? Vai Massimo, facci sognare

Ex golf Taormina, Comune espropria i terreni? Vai Massimo, facci sognare

TAORMINA – Si fa spazio una “pazza” idea al Palazzo dei Giurati ed è una soluzione ormai auspicata da una larga parte della cittadinanza a Taormina. Nella maggioranza del sindaco Cateno De Luca c’è chi inizia a spingere, infatti, affinché la casa municipale valuti l’opportunità di esproprio dei terreni dell’ormai ex golf di contrada Vareggio a Trappitello. La storia è ormai ampiamente nota, sono passati ormai quasi 13 anni da quando si sono fermati i lavori per il complesso di ricettivo con annesso campo da golf, travolto e devastato da una bomba d’acqua nell’autunno del 2011. Da quel momento i lavori (che al tempo erano al 65% dell’iter di realizzazione) si sono fermati e non sono mai più ripartiti. Addio golf e poi nel 2019 è anche arrivato un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria che ha posto sotto sequestro i terreni.

I terreni destinati al green sono rimasti abbandonati, l’area è diventata terra di nessuno e soprattutto si ritrova esposta ad incendi che già in tre occasioni hanno devastato la zona. I piromani si sono presi la scena e hanno scatenato l’inferno. E’ ancora fresco il ricordo di quanto avvenuto la scorsa estate con il drammatico rogo che ha messo a rischio la vita di alcuni residenti, tra i quali anche l’ex assessore Nicola Salerno, salvatosi miracolosamente con la famiglia dalle fiamme.

La città vuole una svolta che sino ad oggi non si intravede all’orizzonte. E proprio in questa direzione spunta l’opportunità di un ingresso in scena del Comune di Taormina nella vicenda che si è fermata al sequestro dei terreni. Forse è arrivato il momento di rompere gli indugi e prendere l’iniziativa.

Il Comune di Taormina, d’altronde, potrebbe avere un “asso nella manica” in questa vicenda, visto che le dinamiche dell’ex golf le conosce bene l’esperto del sindaco, l’ing. Massimo Brocato, che per un periodo si era occupato delle attività del golf come consulente della società incaricata per le opere.

Brocato, in verità, non è mai parso possibilista sui margini di inserimento del Comune in questa vicenda, circa l’opportunità cioè di requisire e/o acquisire i terreni. E di questi tempi le decisioni al Palazzo dei Giurati, quando non le assume De Luca, le prende Brocato. Discorso chiuso? No. Perché il buon Massimo lo sa che la città si aspetta un altro finale per questa storia del golf. Si dirà che c’è ancora in piedi la questione del dissesto (che però finirà in primavera, a maggio o giugno) e per il resto ci sarebbe, in sostanza, una impraticabilità di carattere economico-finanziario nell’ottica di un inserimento del Comune sull’ex golf.

“Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione”, diceva la buonanima di James Russell Lowell. E noi siamo d’accordo con il poeta statunitense. L’esperto del sindaco De Luca è una persona molto intelligente che sa cogliere il senso delle fasi, vuole dare “un tributo alla città”, per sua stessa ammissione, e questa è una di quelle situazioni in cui ha una grande chance per lasciare un segno importante in una stagione politica che lo vede grande protagonista al Comune, praticamente investito del ruolo di sindaco facente funzioni e sempre più lanciato per la futura candidatura a primo cittadino.

Magari se dovesse convincersi De Luca della bontà di una eventuale strategia espropriativa, il sindaco potrebbe lanciare in campo proprio il suo esperto per le interlocuzioni del caso. E la convinzione generale è che l’esperto possa rappresentare la figura giusta per cambiare il destino dell’ex golf. Di riffa o di raffa una soluzione la si deve trovare: o l’idea è quella di rimanere fermi, a braccia conserte, e lasciare vita natural durante quell’enorme area al disastro totale? Anche se ci fossero margini per acquisire una parte di quei vasti terreni, il tutto avrebbe in ogni caso una valenza indiscutibile.

Un tentativo, concreto e deciso, sembra la via maestra da percorrere anche perché poi le stesse complessità che dovrebbe affrontare il Comune, si riproporranno in termini identici, se non amplificati, per qualsiasi privato che un domani (lontano) vorrà riavviare delle attività in quei terreni e necessiterà di un lungo percorso autorizzativo, soggetto alle volontà del Comune stesso. Tutte le precedenti autorizzazioni per il golf sono scadute, non più efficaci, si ripartirebbe da zero e chissà quanto tempo ci vorrebbe per cantierare nuovamente delle opere a Vareggio. E ricordiamoci che a suo tempo il privato si era pure impegnato a realizzare delle opere di compensazione per le scuole, a margine di una contesa sui danni post-maltempo. Opere mai realizzate, e che tra l’altro erano state richieste dal Consiglio comunale del tempo con atto deliberativo voluto dal consigliere Pinuccio Composto, attuale presidente del Civico consesso.

Immaginiamoci come potrebbe cambiare la prospettiva se nei terreni dell’ex golf venisse intrapreso un esproprio finalizzato a realizzare un parco naturalistico o magari anche quel palazzetto dello sport che non si è mai realizzato e di cui Trappitello (e tutta Taormina) avrebbe bisogno. Qualsiasi idea andrebbe bene, se finalizzata ad una destinazione d’uso collettiva a scongiurare speculazioni e ulteriori cementificazioni. E perché no, immaginando di coinvolgere (per una volta) la città nella tipologia di progetto su cui puntare.

Qualcuno, a quanto risulta, nella maggioranza ha già esortato il sindaco De Luca a voler prendere in considerazione la possibilità di avviare un iter espropriativo, esplorandone intanto la fattibilità e le condizioni per muoversi in questa direzione. A De Luca piacciono da sempre le sfide impossibili e questa vicenda nell’alveo di quelle che potrebbero dare un senso alla legislatura. E, come detto, il pensiero diffuso a Taormina è che l’ex golf non possa essere consegnato alle future generazioni con l’immagine indecente di una “cattedrale nel deserto”, a pochi passi dall’Alcantara, con quei fabbricati rimasti irrealizzati e assediati dall’incuria, in un senso totale di incompiutezza che stride con l’eccezionale valore ambientale e paesaggistico di quell’area.

Logicamente si tratta di terreni privati e va compreso se ci sono le condizioni di rifunzionalizzazione di quei terreni da parte della proprietà ma se non dovessero esserci le condizioni, il Comune si faccia avanti. Va scongiurato il rischio di ritrovarsi la prossima estate con i soliti piromani in azione e con l’ennesima danza del fuoco. Il pericolo di questi raid va evidentemente, scongiurato, quindi sussiste per la Città di Taormina anche una chiara e netta esigenza connessa al dover garantire la sicurezza dei luoghi e la tutela della pubblica incolumità, oltre che la salvaguardia ambientale dell’area.

Il tempo dell’immobilismo è durato tanto, troppo. C’è una ferita da chiudere, occorre puntare sulla riqualificazione e valorizzazione dei terreni di contrada Vareggio. Se ciò non può avvenire con i privati, il Comune si prenda coraggio e faccia la sua parte con una mossa che sicuramente appare auspicabile e condivisibile da una larga parte della città. Le vere scelte funzionali al territorio non possono passare soltanto dal desiderio sconclusionato, a briglie sciolte, di vendita di alcuni beni, la differenza la può fare semmai la capacità di mettere al servizio della comunità un’area come l’ex golf, sito di potenzialità straordinariamente strategiche. L’Amministrazione ci provi. Forza ragazzi, datevi una mossa. E come direbbe il nostro sindaco: Vai Massimo, facci sognare

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