HomeAttualità e CronacaDue anni senza Maradona: i suoi gesti di solidarietà a Taormina

Due anni senza Maradona: i suoi gesti di solidarietà a Taormina

TAORMINA – Nel giorno del secondo anniversario dalla morte di Diego Armando Maradona, in tanti ricordano non soltanto le sue memorabili gesta sui campi di calcio ma anche il cuore del grande campione, con una lunga serie di iniziative di beneficenza ed atti di generosità, spesso realizzati in segreto, per aiutare chi soffriva e chi aveva bisogno.

L’episodio più noto è quello di Acerra, nel gennaio 1985, quando scese in campo su un campetto di periferia, per raccogliere 20 milioni di lire da destinare ad un piccolo tifoso che ne aveva bisogno per operarsi in Francia. Pagò di tasca sua 12 milioni di vecchie lire per l’assicurazione che gli consentì di disputare una partita di solidarietà ed in quella occasione venne raccolta la cifra necessaria alla famiglia del bambino: 20 milioni di lire, operazione riuscita e il bambino tornò in Italia guarito ed in piena salute.

Nei suoi sette anni a Napoli, Maradona ha aiutato i bambini orfani con numerose donazioni e visite effettuate in segreto nelle strutture religiose.

Sull’asse Napoli-Taormina, le iniziative di solidarietà di Diego Maradona sono arrivati anche in Sicilia, per il tramite del fratello Hugo Hernan Maradona e del giornalista taorminese Emanuele Cammaroto, supportati da Massimo Vignati (figlio della tata di Maradona) e dall’imprenditore napoletano Angelo Marchetti. Il cuore di Diego è arrivato a Taormina, con diversi gesti di beneficienza, compiuti in particolare per aiutare i bambini ricoverati ed in cura all’ospedale San Vincenzo, e venne, inoltre, tenuta una lezione contro la violenza ai ragazzi delle scuole. Nel 2017 la famiglia Maradona, con Paola e Hugo Maradona prese parte anche alle nozze di Cammaroto a Taormina.

Maradona, durante la pandemia, ha aiutato gli abitanti del barrio Renè Favaloro di Buenos Aires, comprando loro dispositivi di protezione e cibo, mise all’asta la sua storica maglia dell’Argentina, quella indossata al Mondiale 1986, con tanto di autografo “Andremo Avanti”. Con i proventi di quella maglia ceduta in pochi giorni fu in grado di raccogliere 100 chili di cibo e valanghe di dispositivi di protezione per gli abitanti del quartiere.

Il fuoriclasse argentino avrebbe voluto realizzare altri progetti e tornare in Italia. Ad impedirglielo è stato l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, che lo hanno portato alla morte il 25 novembre 2020. Il 28 dicembre 2021 un amaro destino colpirà anche l’amato fratello Hugo Maradona.

Sono stato e sono molto felice. Il calcio mi ha dato tutto quello che ho, più di quello che avrei mai immaginato. Se non avessi avuto quel vizio avrei potuto giocare molto di più. Sarò eternamente grato alle persone. A volte mi domando se la gente continuerà ad amarmi, se continueranno a sentire lo stesso“. (cit. Diego Armando Maradona)

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