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Drone sul Cremlino, Mosca accusa Kiev e Washington

Il Cremlino ha accusato gli Stati Uniti di essere i mandanti del presunto attacco con un drone avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì che, a suo dire, era un chiaro tentativo di assassinare il presidente Vladimir Putin. L’Ucraina ha negato qualsiasi coinvolgimento e Washington ha suggerito che l’attentato potrebbe essere stato inscenato per giustificare un’escalation militare della sua invasione.

Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha liquidato le smentite come “totalmente ridicole”, aggiungedo che in risposta la Russia prenderà “passi ponderati ed equilibrati in linea con gli interessi del nostro Paese”.

Ha commentato la questione anche l’alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Ue Josep Borrell, preoccupato che l’attacco possa provocare un’escaltion della guerra e un’ulteriore mobilitazione delle truppe russe.

“Chiediamo alla Russia di non usare questo presunto attacco come scusa per continuare la guerra. Questo è ciò che ci preoccupa, che questo possa essere utilizzato per giustificare più arruolamento di persone, soldati, più attacchi all’Ucraina”, ha detto Borrell.

Nel pomeriggio di mercoledì una raffineria di petrolio russa vicina al confine ha preso fuoco. Si sospetta che anch’essa sia stata colpita da droni. Il timore di ulteriori attacchi ha spinto alcuni sindaci russi a cancellare le prossime parate per la giornata della vittoria del 9 maggio.

Fonte: Euronews Italia

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