La guerra russo-ucraino è arrivata al suo trentunesimo giorno. Si sta dicendo di tutto e di più su Vladimir Putin, Joe Biden lo ha definito “un dittatore”, un “macellaio”, e prima ancora Boris Jonhson lo ha definito “uno spacciatore da strada” ma in questa giostra di paroloni, minacce e frasi ad effetto, il presidente russo continua a fare quello che vuole e prosegue incontrastato la sua folle guerra all’Ucraina. I russi bombardano l’Ucraina e la mettono a ferro e fuoco, muoiono i civili, le donne vengono picchiate e violentate, i bambini sono sotto le bombe e c’è un Paese ormai distrutto. Ma l’Europa e l’America chiacchierano, dai salotti di Bruxelles decidono altre sanzioni che non fermano la guerra.
E il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si arrabbia: “l’Ucraina sta aspettando troppo a lungo per le armi richieste alla comunità euro-atlantica, è impossibile salvare Mariupol senza carri armati e aerei”. Le forze russe hanno colpito nuovamente il centro di ricerca nucleare a Kharkiv e condotto altri raid su Leopoli. È invece completamente distrutta Chernihiv, dove 44 persone sono rimaste gravemente ferite e “potrebbero non sopravvivere se non vengono portati a Kiev”, spiega il sindaco. Colpito il memoriale dell’Olocausto di Drobitsky Yar, alla periferia di Kharkiv: “I nazisti sono tornati esattamente 80 anni dopo”, attacca Kiev. Le autorità ucraine segnalano che è stato respinto un tentativo di sbarco russo a Odessa.
Anche Papa Francesco ha detto che “La guerra in corso è vergognosa e inaccettabile. Deve finire al più presto perché porta morte e distruzione“.
Ma in definitiva, concretamente, chi la fermerà questa guerra? I Capi di Stato pensano di fermare semplicemente con l’inutile competizione verbale di chi lo offende di più? E’ il tempo di “armarsi” di coraggio e affrontare lo Zar, tentare l’ultima carta della diplomazia per il cessate il fuoco ma stavolta con i vertici delle Istituzioni in campo a metterci la faccia in prima persona e senza delegare ad altri. I Capi di Stato parlino con Putin per arrivare ad una soluzione che non può essere trovata da ambasciatori vari e terze e quarte linee degli Stati, che sinora non hanno concluso niente. Quanti altri morti dovranno esserci prima che si metta fine al conflitto?