TAORMINA – “Il nostro rapporto di amicizia e di collaborazione con Asiago non si fermerà all’albero di Natale. Non sarà una iniziativa estemporanea. Ci sono altri elementi che ci accomunano e ci siamo anche trovati ad avere una fase contrassegnata dal Casinò, sia ad Asiago che a Taormina, entrambi chiusi. E chissà, torno a dirlo, che non dovremo fare un gemellaggio Nord-Sud anche per rompere un monopolio ingiusto e nei confronti del quale tutti abbiamo il dovere di lavorare”. Lo ha dichiarato il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, nel suo discorso all’accensione dell’albero di Natale in piazza IX Aprile. Accanto a De Luca il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, che ha donato il simbolo l’albero alla Città di Taormina e ha condiviso la volontà di avviare ora ulteriori forme di sinergia tra le due comunità.
E in questo contesto De Luca apre un altro fronte, tornando sulla “ferita” mai cicatrizzatasi della chiusura del Casinò di Taormina e del sogno proibito di una riapertura di quella casa da gioco che era stato in attività nella Perla dello Ionio per un breve periodo – in due momenti diversi – negli Anni Sessanta. In Italia al momento, è storia nota, sono in attività il Casinò di Campione (a Campione d’Italia), il Casinò de la Vallée (a Saint-Vincent), il Casinò di Sanremo (nell’omonima cittadina ligure) e il Casinò di Venezia (che si affaccia sul celebre Canal Grande). Quattro case da gioco, tutte nel Nord Italia.
“Il monopolio è ingiusto e deve finire”, torna a ribadire De Luca. Lo scippo del casinò è uno schiaffo che Taormina non ha mai dimenticato, anche se tra la gente prevale l’amara e realistica consapevolezza che gli ostacoli sono tanti, troppi, e molto difficilmente verrà mai il giorno del ritorno dei tavoli verdi nella capitale del turismo siciliano.