HomePoliticaDe Luca, silenzio e poi ritorno: la quiete prima della tempesta?

De Luca, silenzio e poi ritorno: la quiete prima della tempesta?

TAORMINA – “Ora staccherò per almeno quindici giorni perché devo guarire definitivamente dai residui della polmonite acuta che ha rallentato la nostra campagna elettorale e mi devo disintossicare dallo stress psico fisico che ho accumulato in questo lungo periodo di campagna elettorale”. Così alle 14.58 del 10 giugno scorso Cateno De Luca ha staccato la spina ai suoi impegni politici per due settimane dopo la campagna elettorale per le Europee e i risultati di quella che lui stesso ha definito “una grande sconfitta”. Da quel momento un silenzio tombale e il via al countdown verso il rientro sulla scena. Ora il leader di Sud chiama Nord e sindaco di Taormina prepara il suo rientro in campo, verso una fase politica non semplice da gestire. Sono tre i temi prioritari da affrontare.

De Luca dovrà rielaborare la strategia per le future Regionali, ancora lontane, molto lontane, con i potenziali alleati di sinistra, ieri ammansiti e oggi “ringalluzziti” dal voto delle Europee, non più propensi a lasciare la leadership e le chiavi di una eventuale coalizione proprio al parlamentare di Fiumedinisi. Primarie non primarie è il dilemma con De Luca che spinge per il confronto interno alle opposizioni per la scelta del futuro candidato alla presidenza della Regione.

Intanto dovrà riorganizzare un partito, il suo, che sin qui è Cateno De Luca dipendente (o Catenocentrico, che dir si voglia): un partito che si regge quasi esclusivamente sull’onnipresenza ed il carisma sul suo leader e che senza di lui e al di là di lui fa una enorme fatica. A questo punto De Luca sarà chiamato a fare valutazioni su tutti e nessuno esclusi, compresi i colonnelli” di Sud chiama Nord, che non incidono e anche in questa campagna elettorale non hanno rappresentato un valore aggiunto.

E c’è da riprendere anche e soprattutto il discorso su Taormina, dove nell’arco di 12 mesi i consensi di De Luca sono scesi, crollati, da 4 mila a poco più di un migliaio e il voto – o più precisamente il non voto – delle Europee è stato, in sostanza, un segnale chiaro che gli elettori locali hanno voluto dare. A Taormina ci si aspetta che ora il sindaco decida di concentrarsi sulla città dopo un primo anno di legislatura caratterizzato da due campagne elettorali (Monza e Bruxelles) e vari impegni in giro per la Sicilia e per l’Italia che hanno tenuto De Luca lontano dalla comunità che lo aveva eletto in termini plebiscitari. I taorminesi non hanno gradito la situazione e lo hanno espresso nelle urne, oppure in molti casi rimanendo sul divano di casa, il loro malumore. De Luca prepara il ritorno al Palazzo dei Giurati e ripartirà dalla relazione del primo anno di mandato, e nel frattempo fa sentire la sua presenza nelle chat interne alla maggioranza, con le prime scintille e un “ruggito” già andato in scena la scorsa settimana. Si alzi il sipario, De Luca torna in scena.

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