HomePoliticaDe Luca a cena con Sgarbi: prove tecniche di nuova fondazione?

De Luca a cena con Sgarbi: prove tecniche di nuova fondazione?

TAORMINA – Il sindaco di Taormina a cena questa sera con Vittorio Sgarbi. Cateno De Luca incontrerà il Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, non è difficile immaginare che si parlerà soprattutto delle elezioni Europee del 2024 che diventano sempre più un obiettivo prioritario nell’agenda politica del leader di Sud chiama Nord ma nel “menù” della discussione tra i due potrebbe anche esserci spazio per le vicende di Taormina e di quello che potrebbe essere per il Comune il percorso oltre TaoArte.

La storia è ormai nota. Il Comune di Taormina, per volontà di De Luca, ha lasciato la Fondazione Taormina Arte, lo scontro con la Regione Siciliana non è mai finito e d’altronde nulla di rilevante è cambiato nella posizione palermitana sia su TaoArte che più in generale nei confronti della Città di Taormina, con la Fondazione stessa che sta andando avanti nonostante non ci sia più uno dei due soci e a dispetto di una situazione che, nella forma e nella sostanza, avrebbe dovuto portare alla decadenza del CdA (o più elegantemente alle dimissioni di quelli che lo compongono) e alla nomina di un commissario alla guida dell’ente. E invece, con un pò di ruffianeria a vari livelli, si confida in un ravvedimento bonario di De Luca, in un passo indietro che riporti Taormina nella Fondazione ed anche appelli – che non aggiungono niente di nuovo alla vicenda – si sono registrati di recente in questa direzione. Per la serie: “prendiamoci per i fondelli, vogliamoci bene e andiamo avanti tutti insieme, ciascuno nella propria poltrona”. Per il bene di Taormina, ovviamente.

L’andamento della stagione 2023 di Taormina Arte è sotto gli occhi di tutti e nemmeno ne parliamo perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Le immagini del Teatro Antico semivuoto si commentano da sole e raccontano in termini impietosi il senso di ciò che non va.

De Luca, a questo punto, si troverà di fronte ad un bivio che si fa sempre più stringente. Ha la possibilità di proiettarsi verso la nascita di una nuova fondazione, con l’apporto dei privati già pronti a fare la loro parte e magari proprio del Ministero della Cultura, con Sgarbi che potrebbe dare una mano nei rapporti con Roma, nel percorso da impostare. Oppure c’è sempre la via più comoda da percorrere, quella di poter tornare nella Fondazione TaoArte, dove però anche un cieco si accorgerebbe che questa TaoArte non è più quella del passato e probabilmente non basterebbe neanche l’azzeramento di tutto l’attuale governance ed il riassetto di un ente colonizzato dalla politica palermitano-romano-messinese con una serie di presenze che non hanno niente a che vedere con questa città.

Magari la Regione potrebbe anche decidersi a concedere una poltrona in più nel CdA al Comune di Taormina e non è da escludere che, alla lunga, possa concedere al Comune qualche altra modifica nello statuto ma un eventuale passo indietro e rientro del Comune di Taormina in questa TaoArte, dopo tutto quello che è accaduto, rischierebbe di diventare qualcosa a metà tra un’inutile operazione nostalgia e una triste barzelletta.

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