HomeSiciliaCostantino: "Sì al Ponte sullo Stretto, ragioni del No prive di senso"

Costantino: “Sì al Ponte sullo Stretto, ragioni del No prive di senso”

TAORMINA – Rimane di stretta attualità il tema della prevista realizzazione del Ponte sullo Stretto e sulla questione prende così posizione l’arch. Stefano Costantino, stimato professionista taorminese. Il fondatore e responsabile del gruppo social “A18 e A20 le autostrade della vergogna” si schiera con il fronte del sì e lancia un messaggio al fronte del No Ponte: “Le ragioni del No non hanno alcun senso, vi spiego perché”.

“Io sono per il Si al Ponte sullo Stretto – dichiara l’arch. Costantino -, nonostante i tanti dubbi sollevati dai rappresentanti del comitato “No Ponte”, esposti esaustivamente anche nelle scorse ore nel corso di un incontro nell’aula consiliare del Comune di Letojanni. Le paure sono tante: dalle possibili contaminazioni mafiose, alla realistica possibilità che un cantiere del genere possa durare 20-30anni bloccando seriamente una città come Messina. Ai 15miliardi di euro previsti per la sua realizzazione che potrebbero essere investiti diversamente, nel sud, in scuole, in ospedali o nella modernizzazione delle infrastrutture oggi fatiscenti. Alle motivazioni più fantasiose e allarmistiche tipo quella che il ponte non sia militarmente difendibile in un eventuale conflitto bellico (gli Usa non sono stati capaci di difendere il Pentagono nel 2001 nel crollo delle Torri Gemelle). Nonostante tutto questo, io rimango convinto per il Si al Ponte. Perché ho una visione romantica e positiva del futuro e non potrebbe essere diversamente, altrimenti non sarei né un buon architetto e né un buon padre”.

“Io, lo Stretto di Messina lo conosco bene – continua il professionista -, l’ho attraversato centinaia di volte quand’ero un entusiasta studente dell’Università di Architettura di Reggio Calabria. Il Ponte me lo sono immaginato parecchie volte mentre navigavo sui traghetti e ricordo benissimo le lezioni all’università sulla sua costruzione e sulla sfida che l’uomo si accingeva a compiere. Il ponte non è un capriccio politico degli ultimi 20anni ma se ne parla da prima dell’Unità d’Italia, con i Borboni che volevano collegare la Sicilia a Napoli con la linea ferrata. Dunque, è una reale necessità oggi più che mai”.

“Per me il Ponte sullo Stretto rappresenta una delle più grandi sfide ingegneristiche della storia dell’umanità. Nel Medioevo si costruivano le cattedrali gotiche più alte, trovando sistemi che permettevano tali elevazioni come le guglie e gli archi rampanti, poi siamo arrivati alla costruzione di ponti sempre più estremi, per non parlare dei grattacieli sempre più alti, oggi siamo arrivati a 828 metri con il Burj Khalifa di Dubai (Frank Lloyd Wright immaginava la città verticale nel suo progetto del grattacielo alto un miglio). Noi abbiamo la possibilità di sorprendere il mondo con la realizzazione del ponte con la campata più lunga (3.300metri) stabilendo un record assoluto. Attualmente la campata più lunga di un ponte è quella del Akashi Kaikyō in Giappone con i suoi 1991mt. La costruzione di quest’opera – conclude Costantino – accenderebbe un faro sulla Sicilia e sulla Calabria e soprattutto su una città come Messina che dal dopo terremoto non si è mai più ripresa realmente. Per me, tutte le ragioni del No non hanno senso rispetto all’unica ragione per la quale noi esistiamo che è quella di superare ogni limite che ci poniamo d’innanzi”.

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