HomeTurismo & LifestyleCosta: "Taormina è già piena di turisti, ora serve svolta sulle affitti...

Costa: “Taormina è già piena di turisti, ora serve svolta sulle affitti brevi”

TAORMINA – “Com’era prevedibile, e come speravamo tutti, Taormina si è riempita di turisti. Si tratta di turisti che provengono da tutte le parti del mondo: Stati Uniti, Canada, Europa, e che fanno riprendere il carattere internazionale alla nostra città. Ancora alcune parti del mondo, fette importanti di mercati esteri, non sono presenti, parliamo della Cina ad esempio ma speriamo e crediamo che ci siano le premesse per una ripresa anche in tal senso”. Lo afferma a TN24 la presidente di Taoxenia, Paola Costa.

“Sarà stato il richiamo del White Lotus o il Revenge Tourism – spiega Costa -, sta di fatto, che Taormina già ad aprile scoppia di turisti in abbigliamento estivo, che girano con il naso in su nelle nostre stradine con i balconi fioriti, riempiono i bar, i ristoranti, i negozi e le agenzie di escursioni. Si era già avuto un assaggio nel mese di marzo che ha fatto registrare un buon numero di turisti, complici anche alcune manifestazioni come Taormina Sciarm e l’evento auto della Lamborghini”.

“Possiamo ben dire che la stagione è ripartita alla grande e le previsioni per il futuro sono ottime. Abbiamo visto e stiamo vedendo che anche Taormina riesce ad offrire una proposta turistica per tutti i gusti e anche per tutte le tasche, alzando la qualità di tutto il sistema ricettivo. Si sono riempiti gli alberghi, i B&B, le case e appartamenti per vacanze, gli affittacamere, l’ostello e vediamo anche nei dintorni di Taormina una buona presenza di turisti. Ma al tempo stesso abbiamo visto a Taormina, così come nel resto dell’Italia una espansione dell’offerta degli affitti brevi o turistici, argomento questo, che in questi giorni, riempie le pagine dei giornali nazionali e delle TV”.

“Ricordiamo che gli affitti brevi o turistici non sono sottoposti alle stesse regole delle strutture ricettive extralberghiere (B&B, Affittacamere, case e appartamenti per vacanze, ostelli, agriturismo nautica). Gli affitti brevi o turistici sono disciplinati dall’art.1571 del codice civile, dall’ art. 53 del codice del turismo e dalla legge n. 431/1998. L’art. 53 “Locazioni ad uso abitativo per finalità turistiche” precisa che “Gli alloggi locati esclusivamente per finalità turistiche, in qualsiasi luogo ubicati, sono regolati dalle disposizioni del codice civile in tema di locazione”.

“Quindi si capisce bene che sulla base di questo articolo la locazione per scopo turistico è possibile in tutti i comuni d’Italia senza distinzione alcuna. Da meno di un anno la Regione Sicilia ha esteso l’obbligo del Codice Identificativo Regionale anche per gli affitti brevi, attraverso l’iscrizione degli stessi alla piattaforma dell’Osservatorio Turistico siciliano. Per una mancanza di corretta terminologia nell’ambito della promozione e della pubblicità attraverso i portali, siano essi OTA o portali di pubblicità, vengono erroneamente assimilati alle strutture ricettive extralberghiere creando così una grande confusione. Ma di tutto questo il turista è ignaro, quindi quando sceglie un appartamento a Taormina o in qualsiasi parte della Sicilia o dell’Italia, non sa a che genere di normative è sottoposto l’host, non sa se è una locazione breve, casa e appartamento per vacanza, home sharing o chissà cosa”.

“Sull’argomento degli affitti brevi proprio nei giorni scorsi è stato presentato al Ministro del turismo Daniela Santanchè, attraverso la Federazione Nazionale F.A.R.E., alla quale aderiamo in qualità di soci fondatori, insieme ad altre 12 organizzazioni rappresentative del settore (Confedilizia, Fiaip, Confassociazioni Real Estate, Property Managers Italia, Prolocatur, Aigab, Rescasa Lombardia, Breve, Myguestfriend, Host+Host, Host Italia e Abbav), un documento con alcune proposte. Il documento prevede 5 punti: nel primo punto si propone di ridurre a un unico adempimento “a carico del proprietario (o al gestore professionale del suo immobile), la comunicazione telematica alla Questura circa i dati e le informazioni normativamente richiesti con l’assegnazione di un codice identificativo o numero di registrazione”. Nel secondo punto si chiede di uniformare la normativa nazionale con le diverse normative regionali e comunali. Il terzo punto prevede, per una maggiore trasparenza del settore e a garanzia degli inquilini l’attivazione del “codice identificativo nazionale” (CIN), introdotto nel 2019 ma non ancora attivato. Ricordiamo tra l’altro, che il Governo ha recepito la direttiva europea Dac7 che obbliga le piattaforme Ota (on line travel agency) ad inviare i dati fiscali dei gestori degli annunci all’Agenzia delle Entrate e quindi è importante che il governo chiarisca i tempi dell’anagrafe nazionale e del codice unico, già previsto ma che non è stato ancora attuato. Gli ultimi due punti riguardano l’abrogazione di due norme. La prima è quella che permette al Comune di Venezia di limitare gli affitti brevi nel centro storico. La seconda quella che “trasforma obbligatoriamente in imprenditore il proprietario che intenda locare per brevi periodi più di quattro appartamenti”. La locazione deve considerarsi “imprenditoriale” solo “in presenza di fornitura di servizi, impiego di personale dipendente, utilizzo di un ufficio, organizzazione di mezzi e risorse umane”.

Ci aspettiamo dal governo nazionale ricette che garantiscano soluzioni di equilibrio, tenendo conto che gli affitti brevi o locazioni turistiche, come vogliamo chiamarle, concorrono insieme alle strutture ricettive allo sviluppo economico del settore turistico. Occorrono soluzioni veloci e dinamiche su questo tema molto delicato, togliendo quello strato di opacità che droga il mercato della ricettività turistica con gravi conseguenze per l’erario e per coloro i quali adempiono a tutte le procedure giuridico/amministrative e fiscali imposte dalle norme vigenti. Il Ministro del Turismo Daniela Santanchè ha già dato risposte sugli affitti brevi dimostrando interesse nei confronti della materia: sarà presentata una proposta di legge entro la fine di maggio “per fissare criteri e dare maggiori certezze, si pensa ad un numero minimo di notti per affittare e alla tutela delle famiglie che scelgono l’affitto breve anziché l’albergo e il registro di chi affitta” (fonte Corriere della Sera). Sicuramente appare illogica l’idea di fissare un numero minimo di notti per uno specifico segmento commerciale che penalizzerebbe una parte a vantaggio di altri. Dubbi anche sull’utilità del registro di chi affitta dato che gli affitti brevi sono sottoposti alle medesime norme espresse nel TULPS (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza). Ci aspettiamo risposte chiare e nette anche sulla situazione degli aeroporti, dei porti, delle tasse di sbarco e ancora servono strategie per lavorare ad una promo commercializzazione del nostro paese all’estero, e soprattutto soluzioni alla frammentaria promozione del nostro paese. Il turismo non è un problema, il turismo è una risorsa e come tale va gestito”.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.