HomePolitica"Che fine farà Palazzo Corvaja?". L'opposizione vuole il museo

“Che fine farà Palazzo Corvaja?”. L’opposizione vuole il museo

TAORMINA – “Che fine farà il Palazzo Corvaja?”. A porre l’interrogativo e a rivolgerlo all’Amministrazione in carica è l’opposizione. “Con un finanziamento di Un milione e 180 mila euro – si legge in una nota dell’opposizione – sono stati appaltati lavori di restauro dell’edificio strico più importante di Taormina. In prossimità del loro completamento, nei primi mesi del 2023, il Comune e il Parco Archeologico hanno stipulato una convenzione per realizzare all’interno del Palazzo un Museo della Citta di Taormina. Il pian terreno destinato alla storia antica, i cui reperti sono di proprietà del Parco, che ne avrebbe curato l’allestimento (un costo non indifferente); il primo piamo destinato alla storia della Taormina moderna e contemporanea. Qui avrebbero dovuto essere esposti quadri, oggetti e fotografie mai esposti. In particolare, circa 200 fotografie originali di von Gloeden, donate dalla casa Dior al Comune di Taormina”.

“Per la prima volta – continua l’opposizione – saranno visibili reperti archeologici e immagini oggi tenuti nascosti e non visibili al pubblico. Una idea corretta e utile per la tutela dei beni culturali e per la loro giusta valorizzazione. Con questa soluzione il Comune resta proprietario dell’edificio, lo custodisce e lo gestisce nelle forme che deciderà di adottare, ottiene l’allestimento della parte archeologica sul bilancio del Parco. Una equilibrata soluzione che è stata anche accettata dal Comitato tecnico-scientifico del Parco archeologico”.

“La nuova Giunta ha inopinatamente e senza fare gli accertamenti del caso revocato la convenzione già sottoscritta (ripetiamo: già sottoscritta!). Le motivazioni (cessione alla Regione, troppe spese, ecc.) non convincono per nulla. Per dare un contentino alla popolazione attonita è stato detto che il Palazzo Corvaja doveva diventare la sede del Casinò. Abbiamo fatto un salto all’indietro di oltre venti anni, quando ancora c’era qualche sciocco che credeva alle favole dei casinò”.

“Per essere chiari, per aprire il casinò è necessario che il Parlamento approvi una legge di deroga al codice penale, cosa che nessun partito oggi auspica. Inoltre, i casinò oggi sono fallimentari dappertutto e i giocatori si sono spostati online. Infine, una sede di casinò ha bisogno come minimo di un teatro da 500 posti, uno o più ristoranti spaziosi, sale da gioco ampie e attrezzate dal punto di vista della sicurezza, con uscite di emergenza e sistemi antincendio, salette per clienti VIP riservate e controllabili, parcheggio per almeno 400 posti-auto, uffici per la gestione contabile e organizzativa, nonché ulteriori spazi a disposizione del personale interno. Parliamo di oltre 10-15 mila metri quadri più gli spazi esterni”.

“Il palazzo – conclude l’opposizione – conta 580 mq al piano terra e altrettanti al piano superiore. Non ha parcheggio, non ha uscite di sicurezza per più di 300 persone, non è divisibile all’interno (per vincoli monumentali) come sarebbe necessario in caso di ristoranti e sale da gioco. Insomma, non è assolutamente adatto. Confidiamo in un ripensamento, necessario per dare al Palazzo Corvaja la funzione che merita, per storia, architettura e funzionalità, e per dare alla Citta di Taormina finalmente un museo”.

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