TAORMINA – La lunga campagna elettorale che sta portando la Città di Taormina verso le elezioni del 2023 sembra avviarsi verso una contesa a due o tre contendenti, con Mario Bolognari che si ricandida, l’opposizione che ancora cerca un candidato e forse Cateno De Luca, che l’8 dicembre dirà se si candiderà o se, invece, farà un passo indietro. E in questo quadro politico che si delinea le varie convergenze e divergenze portano sempre più nella direzione di una sfida che potrebbe aprire le porte al poker dell’attuale sindaco, che dopo i successi del 1993, 1997 e del 2018 sembra avere non poche chance di centrare un record che lo consegnerebbe di diritto alla storia della città.
Bolognari voleva annunciare la sua candidatura già prima delle Regionali, i suoi piani si sono scontrati con qualche perplessità che era emersa all’interno della sua stessa maggioranza ma il professore non si è fasciato la testa ed è rimasto in corsa. Poi è arrivata la tempesta con la discesa in campo di De Luca la sera del 26 settembre e per un mese è stato proprio il parlamentare di Fiumedinisi a prendersi la scena.
Adesso, i dubbi riguardanti la presenza alle Comunali 2023 di De Luca, la cui candidatura comincia a diventare un enigma, e l’incapacità di coalizzarsi e rinnovarsi di un’opposizione che da quattro anni ha perso completamente la bussola, potrebbero spingere Bolognari a grandi passi verso una riconquista della fascia tricolore che sino a qualche settimana fa sembrava molto complicata. Ad ottobre c’era stato quel clamoroso “dimettiti e poi ti ricandidi, a novembre è tornato il sereno in maggioranza, con tanto di cena a Santa Teresa di Riva – e provocazione sulla seduta spiritica – per dare un segnale allo stesso De Luca.
