HomeAttualità e CronacaCcpm Taormina, l'emozionante storia di Eugenia

Ccpm Taormina, l’emozionante storia di Eugenia

TAORMINA – Nei giorni in cui si è concretizzata la proroga per altri 12 mesi della convenzione tra Regione Siciliana (per il tramite Asp Messina) e Bambino Gesù di Roma per la permanenza del Ccpm a Taormina, arriva una storia lieto fine nell’ambito delle attività del centro specialistico di Cardiochirurgia Pediatrica sito presso l’ospedale San Vincenzo e gestito dall’equipe del Bambino Gesù. Il racconto è quello della madre della piccola Eugenia.

“Vogliamo rivolgerci – spiega la mamma di Eugenia – alla nostra cara famiglia di Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo. Oggi è un giorno speciale per noi e vogliamo condividerlo con il Ccpm . Un anno fa, mia figlia Eugenia nasceva a Taormina con parto cesareo, e veniva subito trasferita a reparto TIC perché aveva un problema con il suo cuoricino. La sua patologia si chiama Tetralogia di Fallot, il suo primo intervento lei avuto nella età di 3 settimane, e grazie al dottor Calvaruso ed al dottore Agati mia figlia supera il primo intervento e dopo una settimana entra nel reparto. Tutti gli infermieri hanno dato tanto amore e aiuto a mia figlia, grazie a Irene mia figlia comincia a mangiare bene latte, e dopo un mese e un giorno noi andiamo a casa.

“Dopo fino 6 mesi noi abbiamo fatto visite e tutto andava bene. A 6 mesi mia figlia ha il secondo intervento, é stata operata sempre dal suo angelo, dottore Agati. Dopo la Terapia Intensiva lei rimane per quasi 2 mesi, perché ha problemi respiratori. Tutti i dottori di terapia intensiva si sono occupati di lei con tutto l’ amore e benevolenza. Infermieri di terapia intensiva facevano lei bagnetto e ballavano con lei, giocavano. La dottoressa Ines le faceva vedere ogni giorno Masha e Orso. Dopo c’è stato un secondo intervento al muscolo del diaframma e dopo, piano piano, la bimba ha iniziato a respirare da sola. Al reparto invece noi abbiamo combattuto per mangiare, perché il suo stomaco ha dimenticato di accettare il cibo, e non voleva funzionare bene”.

“La mia cara dottoressa Cinzia – prosegue la madre della bimba – si alzava alle 5 di mattina e faceva il brodo per mia figlia. Ho sempre detto e dirò a mia figlia che ha 2 padri, il suo biologico e il dott. Agati che ha dato un’altra volta la vita a mia figlia. La mia cara famiglia, il dott. Agati, il dott. Calaciura, la dott.ssa Cinzia, e poi Mariella, tutti i dottori di Terapia Intensiva e ogni infermiere del reparto e di Terapia Intensiva, tutte le ragazze che fanno le pulizie e la mia dolce Vera. Grazie a tutti, per tutto quanto abbiamo vissuto siete sempre nel mio cuore, che Dio vi protegga e benedica. Un bacio e abbraccio dalla vostra Eugenia”.

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