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Ccpm, le famiglie: “Silenzio che fa paura, la politica si è scordata di noi”

TAORMINA – “La stessa politica, locale ma anche regionale, che sino a poche settimane fa parlava dell’ospedale di Taormina e del Ccpm forse ha dimenticato che le emergenze della sanità non sono state risolte. Notiamo che di tutto si sta parlando a Taormina in questi giorni tranne che del Ccpm e la cosa e’ per noi incomprensibile e molto preoccupante”. Lo affermano in una nota le famiglie dei bambini in cura al Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina che esprimono forte apprensione sulla situazione della struttura specialistica gestita dal Bambino Gesù di Roma.

I vertici dell’ospedale romano hanno dato il loro ok alla Regione Siciliana per la proposta di proroga dell’attuale convenzione che scadrà il 31 luglio 2023 e intanto si andrà avanti a Taormina per ulteriori 6 mesi ma le famiglie dei bambini del Ccpm parlano ora di “un silenzio che fa paura su questa vicenda”.

“Prendiamo atto con amarezza che nell’arco di poche settimane – afferma la responsabile del Comitato famiglie Ccpm, Caterina Rizzo – siamo passati dalla competizione sfrenata a chi doveva salvare l’ospedale di Taormina ad un silenzio sconcertante, da parte di tutti, che non comprendiamo e che non possiamo accettare. Siamo consapevoli che questa sia la stagione del turismo a Taormina e che il pensiero va, per forza di cose, a quella che e’ poi la fonte principale per l’economia del territorio, ma vogliamo ricordare che c’è un Centro di Cardiochirurgia Pediatrica che tra pochi mesi rischia di non esserci più in questa città e in un intero comprensorio. La volontà e’ quella di seguire il solito copione delle battaglie dell’ultimo minuto oppure si intende lavorare da adesso, sin da subito, per cercare di risolvere il problema? Vogliamo risposte chiare, il tempo delle promesse e delle belle parole e’ finito”.

“Vogliamo sapere – aggiungono le famiglie – se la proroga per ulteriori sei mesi e’ stata ratificata ma soprattutto se c’è o no, in termini concreti, la volontà del Ministero della Salute di concedere alla Sicilia una deroga rispetto al decreto Balduzzi per avere due cardiochirurgie in questa isola. Tutto questo silenzio non aiuta a difendere la permanenza del Ccpm a Taormina e rischia di fare anzi il gioco di chi non ha rinunciato alla prospettiva di scippare questo centro al nostro territorio. La politica si faccia un esame di coscienza e ci faccia sapere se intende difendere davvero il Ccpm e se vuole andare fino in fondo per farlo rimanere qui in via definitiva e non solo con delle proroghe di un paio di mesi”.

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