TAORMINA – Sostiene qualcuno (e ha ragione) che a Taormina la stagione estiva al Teatro Antico è solo la punta dell’iceberg e che, in realtà, Taormina stessa è un teatro a cielo aperto che dura tutto l’anno. Vale per la bellezza indiscutibile dei paesaggi ma anche per le furbate di chi se ne fotte delle ordinanze, delle regole e di tutto il resto, si fa i propri comodi e tanti saluti ai suonatori. E un esempio eloquente continua ad essere quello del carico e scarico merci. Anche stamattina, quando siamo ormai al 2 aprile e la stagione incombe, il Corso Umberto – non per sentito dire ma per quello che abbiamo visto – sembrava l’Autostrada del Sole con una lunga carovana di mezzi che partivano dal Banco di Sicilia e proseguiva sino quasi al largo Santa Caterina.
Va sempre premesso a lettere cubitali che rimane l’atavico problema di chi vorrebbe fare le consegne di primo mattino ma trova poi le attività chiuse ed è pure costretto ad aspettare che arrivi qualcuno non prima delle 9.30.
Detto ciò, tutti insieme appassionatamente in coda a fare le consegne. Anzi non proprio tutti. Tra i furgoni e le macchine c’è anche il fancazzeggio indisturbato di chi si imbuca con la sua macchina per fare tappa al bar e andarsene a prendere il caffè. Liberi tutti, a zonzo a fare colazione e sparare qualche minchiata in libertà nel godimento dei primi giorni post-emergenza sanitaria. Capita persino, come stamattina, che uno di questi fenomeni, nella fretta mattutina di sgasare, stava per investire un anziano, e ha pure inveito contro il malcapitato: “Vecchio ma ti vuoi levare dalla strada?”. In altri tempi soggetti del genere sarebbero stati presi per un orecchio e accompagnati al casello di Spisone ma oggi così vanno le cose a Taormina, terra promessa del “me ne frego” e “faccio quello che mi pare”.
Forse sarebbe stata tutta un’altra storia se al Comune di Taormina la politica locale (sborona ma fessa) a suo tempo non si fosse messa a pecora con un paio di deputati per riempire l’ente di precari e avesse, invece, preso 10-15 vigili urbani in più in un Corpo oggi annientato e raso al suolo con soli quattro agenti in organico. Corsi e ricorsi storici di una città dove sono state fatte troppe idiozie nel recente passato e nel presente si naviga a vista, senza la capacità di imprimere la sterzata che servirebbe per cambiare la musica in città.