TAORMINA – La scossa di terremoto al Lumbi e’ arrivata nel pomeriggio di mercoledì 25 maggio. Il direttore generale di Asm, Nunzio Priolo, si e’ dimesso e il suo e’ un addio che fa rumore.
Priolo, vincitore di apposita procedura pubblica indetta da Asm e poi ratificata dal Consiglio comunale, aveva preso servizio dal 1 febbraio scorso. Era stato chiamato a reggere le sorti di Asm per i prossimi quattro anni ma ha dovuto prendere atto in fretta del copione, che puntualmente si ripete e non risparmia nessuno, di un’azienda che non trova pace e da sempre e’ una “pentola a pressione”.
Priolo ha ravvisato che non c’erano le condizioni per andare avanti e non ci ha pensato due volte di fronte, a quanto pare, a situazioni che ha ritenuto insostenibili e ha sbattuto la porta. Lascia Asm con la serietà che da sempre contraddistingue questo professionista. Un gesto forte con l’onestà intellettuale di chi non si e’ incollato alla poltrona e, anziché fare buon viso a cattivo gioco, ha fatto prevalere nelle sue valutazioni la consapevolezza che non ci sia modo per continuare la sua esperienza in azienda.
Il dg ha protocollato la lettera di dimissioni, con la quale dice addio dopo soli 4 mesi all’azienda, e adesso, dal 1 giugno prossimo, e’ pronto a fare ritorno al Parco fluviale dell’Alcantara e riprendere il ruolo dirigenziale che in questo ente aveva ricoperto sino al 2021.
Le prossime ore saranno già importanti per capire se le dimissioni saranno irrevocabili e diventeranno, quindi, definitive o se il caso, in qualche modo rientrerà in extremis. Al momento non sembrano esserci i margini per una ricomposizione “indolore” della situazione.
Ad ogni modo la gravità del fatto e’ già acclarata ed e’ una vicenda (l’ennesima) che deve fare riflettere, una volta di più, sull’eterna situazione di ingovernabilità di Asm. Un posto dove, da sempre, si ha l’impressione che tutto può accadere eppure poi e’ come se nulla sia successo: la giostra continua a girare, cambiano gli attori e si va avanti. Sino alla prossimo bufera.
