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Asm, il dg Bartorilla al contrattacco con i sindacati: “Stop ad accuse infondate”

TAORMINA – Prosegue il confronto spigoloso tra i vertici di Asm e i sindacati dei lavoratori.

Il direttore generale di Asm, Giuseppe Bartorilla, passa al contrattacco e accusa le organizzazioni sindacali di “farneticanti, quanto diffamatorie e calunniose affermazioni” sul piano del personale che non sarebbe stato condiviso dalle parti.

La posizione delle sigle sindacali secondo Bartorilla avrebbe l’obiettivo di “minare la credibilità e la legittimità dell’azione amministrativa dello scrivente e del CDA, al fine di celare maldestramente lo sconclusionato e nocivo operato delle organizzazioni sindacali nel corso dell’ultimo decennio, il cui unico risultato è consistito nell’aver contribuito a generare l’abbandono totale della gestione amministrativa dell’Azienda e nell’aver semplicemente osservato, non avendo prodotto alcuna azione concreta, l’indegno precariato pluriennale di cui tutto il comprensorio è a conoscenza, a discapito dei poveri lavoratori interinali, i quali, nel corso degli anni, hanno avuto come unico riscontro, promesse e chiacchiere di paventate stabilizzazioni, inattuabili. Tale maldestra reazione, quindi, non può che certificare il fallimento della loro attività sindacale, condita da mere dichiarazioni di intenti e da azioni, anche se apparentemente rumorose, palesemente inefficaci. Nel merito della questione, si ribadisce che il Piano Triennale del Fabbisogno del Personale 2023/2025, adottato dal CdA di Asm in data 24.08.2023, con deliberazione n. 24 ed approvato definitivamente dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 56 del 28.08.2023, è espressione della volontà politico amministrativa di porre fine al precariato in Asm, obiettivo unanimemente condiviso dalle organizzazioni sindacali in data 1 Luglio 2023, il cui verbale, redatto di pugno da una onesta e preparata dipendente di ruolo di questa azienda speciale, risulta essere depositato in atti. A fronte di ciò, si prende atto, purtroppo, che le sigle sindacali in indirizzo ignorano le vigenti regole contrattuali, secondo cui la programmazione triennale del fabbisogno di personale risulta essere oggetto di mera informazione sindacale”.

“Con riguardo, inoltre, ai rilievi mossi dall’organo di vigilanza, si rappresenta che gli stessi risultano essere infondati poiché riguardano presunte problematiche concernenti le modalità di redazione del Piano del Fabbisogno 2023/2025, riguardanti aspetti finanziari facilmente superabili alla luce della valutazione della sostenibilità del piano medesimo. Rilievi, questi ultimi, che il medesimo organismo di vigilanza, stranamente, non ha mosso in passato, essendo rimasto in religioso silenzio allorché gli venne sottoposta la rideterminazione del fabbisogno organico da parte di uno dei liquidatori che gli aveva conferito il relativo incarico. Fatte salve altre anomalie, con particolare riferimento agli emolumenti accessori percepiti dal personale dipendente negli anni e concordate con le SS.LL, per cui il sottoscritto si riserva di produrre apposito esposto alla Procura della Corte dei Conti, si diffidano le sigle sindacali destinatarie della presente a rettificare immediatamente le proprie dichiarazioni, con l’espressa avvertenza che, in mancanza, sarò costretto, mio malgrado, ad adire l’Autorità Giudiziaria, al fine di tutelare la mia immagine, gravemente lesa da personaggi in cerca di autore”.

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