HomeAttualità e CronacaAppalto agli asili di Taormina: assolti Leo Le Mura e Giovanni Coco

Appalto agli asili di Taormina: assolti Leo Le Mura e Giovanni Coco

TAORMINA – Nella gara d’appalto per gli asili di Taormina non c’è stata nessuna irregolarità e non è stato commesso nessun reato. Lo ha stabilito il Tribunale di Messina con una sentenza che riscrive un pezzo di storia recente del Comune di Taormina e mette un punto ad una vicenda macchiata dall’irreparabile tragedia di un taorminese perbene che in questo processo era uno dei imputati e (anche) per il peso insostenibile di questo processo si è tolto la vita.

Con sentenza pronunciata dalla Prima Sezione Penale il Tribunale di Messina ha assolto l’imprenditore Leonardo Le Mura dal reato di turbata libertà degli incanti nell’ambito di una procedura di gara che riguardava la gestione dei servizi di supporto agli asili nido comunali.

Le Mura era imputato in questo procedimento giudiziario insieme all’ex dirigente del Comune di Taormina, Giovanni Coco per il quale l’accusa era di aver favorito l’imprenditore. Il servizio era stato aggiudicato in via provvisoria ad Asofa con delibera di Coco. Il servizio venne poi prorogato nel 2018 ma, in seguito, il nuovo dirigente che succedette a Coco revocò l’aggiudicazione prima che venisse liquidata la spettanza all’impresa.

Una volta revocato appalto ed il relativo servizio svolto per oltre 8 mesi, quest’ordine non fu più liquidato. Il giudice aveva chiuso il vaglio preliminare dell’accusa a carico di Coco, tentato abuso d’ufficio, disponendo il rinvio a giudizio per i due imputati. Coco (difeso dall’avv. Danilo Lo Monaca), purtroppo, non vedrà mai l’esito del processo e questa sua assoluzione perché l’8 agosto 2020 ha deciso di farla finita, sopraffatto da un senso di angoscia che era diventata un macigno terribile.

Il Comune di Taormina (assistito dall’avvocato Giovanni Calamoneri) si era costituito, tra l’altro, parte civile in questo procedimento, e adesso si dovrà far carico di liquidare i servizi erogati da Asofa e alla stessa sin qui mai pagati.

Le Mura – assistito dall’avvocato Rosario Coppola – è stato assolto perché il fatto non sussiste e la sua posizione diventa una cartina di tornasole per questa ed altre vicende che hanno riguardato il dirigente Coco. E’ la fine di un incubo per lo stimato imprenditore gaggese che da anni svolge molteplici attivita di rilievo sociale in questa zona e anche lui era finito sulle prime pagine, pagando a caro prezzo la spiacevole condizione del trovarsi ad essere indagato, con gravi ripercussioni sul piano morale ancor prima che professionale.

Di fatto, con l’assoluzione di Le Mura cadono anche tutte le accuse che in questo processo riguardavano il defunto Coco. Le Mura ha appresso dal suo legale la sentenza e, visibilmente commosso, ha voluto dedicare il suo proscioglimento alla memoria di Coco. Secondo quanto deciso dal Tribunale di Messina, in sostanza, l’iter d’appalto ha avuto il suo corso in termini di piena regolarità: Coco non ha compiuto alcun atto idoneo a procurare intenzionalmente a Le Mura (titolare di un’associazione) dei profitti illeciti. Le Mura, a sua volta, non ha commesso il reato di turbata libertà della scelta dei contraenti dell’appalto.

E’ una sentenza che fa una certa impressione e impone una riflessione. Termina dopo 4 anni l’odissea giudiziaria di Le Mura e arriva un’assoluzione postuma e tardiva, amara, amarissima per Coco, che questa notizia non la saprà mai. Eppure vogliamo idealmente pensare che Giovanni Coco lassù in qualche modo questo articolo lo leggerà, scuoterà il capo e penserà non solo all’infondatezza dell’accusa ma a quanto sia stata ipocrita una parte di questa nostra città, dove tanti e quasi tutti hanno bussato alla sua porta per 40 anni e poi nel momento più difficile, dopo averlo usato, lo hanno rinnegato e marchiato, diventando sordomuti davanti alle autorità, negandogli un aiuto in sede giudiziaria e persino una parola di conforto umano. Si sono dimenticati in fretta di lui, voltandogli le spalle e facendolo passare per la “mela marcia” di un Comune. Il popolino e i voltagabbana del palazzo comunale di Taormina hanno condannato a modo loro Coco, sino a spingerlo in fondo alle acque di Giardini. La giustizia oggi lo ha assolto con una sentenza che rende onore alla sua memoria e che dovrebbe suggerire a qualcuno di farsi un’esame di coscienza, mettersi davanti ad uno specchio e fare di conseguenza.

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