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Anche Romania e Bulgaria entrano nell’area Schengen

La Bulgaria e la Romania entrano ufficialmente nell’area Schengen oggi, domenica 31 marzo, e le relative regole si applicheranno ai passeggeri che viaggiano in aereo e via mare. In breve, se si arriva in questi Paesi in aereo o in nave e provenite da uno dei Paesi Schengen, non è necessario un visto o un passaporto per entrare nel Paese. Lo stesso vale se la destinazione è all’interno dell’area Schengen.

Entrambi i Paesi inizieranno a rilasciare i propri visti e non sarà necessario il passaporto se si viaggia verso Paesi terzi a partire da lunedì primo aprile. Il numero dei membri di Schengen sale così a 29, tra cui 25 dei 27 Stati membri dell’Unione europea. Tuttavia, per gli attraversamenti terrestri, il controllo dei passaporti è mantenuto per bulgari e rumeni. L’Austria ha imposto il veto.

Vienna era molto preoccupata per la capacità di Sofia e Bucarest di gestire l’immigrazione illegale. Entrambi i Paesi hanno promesso di rafforzare i controlli alle frontiere e di esaminare le richieste di asilo nei loro territori. La Bulgaria e la Romania hanno aderito all’Ue nel 2007 e nel 2011 la Commissione europea ha concluso che entrambi i Paesi erano tecnicamente pronti ad aderire a Schengen. Ma non è stata presa alcuna decisione politica fino al dicembre 2023.

L’Austria è stata uno degli oppositori più accaniti: ha già imposto un veto nel 2022, insieme ai Paesi Bassi in quell’occasione. Le discussioni su una data per l’eventuale abolizione dei controlli sulle persone alle frontiere interne terrestri continueranno nel 2024.

L’adesione della Bulgaria è stata segnata da un’apertura simbolica della frontiera. L’evento si è svolto domenica al Terminal 2 dell’aeroporto di Sofia. Alla cerimonia hanno partecipato il primo ministro uscente Nikolai Denkov e i membri del governo. Durante la cerimonia, un volo in arrivo dalla Germania è stato accolto da circa duecento passeggeri che sono entrati nel Paese senza dover passare per il controllo passaporti e ognuno di loro ha ricevuto un regalo ricordo. Anche gli aeroporti romeni hanno accolto i primi viaggiatori in arrivo.

Se da un lato si prevede che l’alleggerimento delle norme avrà un impatto positivo sul settore del turismo, dall’altro si teme per le lunghe code alle frontiere terrestri dell’Ue e per l’impatto che può avere sul commercio e sulla salute e sicurezza degli autisti. I camionisti sono spesso bloccati in code chilometriche alle frontiere di Romania e Bulgaria. Solo il tre per cento delle merci bulgare viene trasportato per via aerea e marittima, il restante 97 per cento via terra, riporta l\’Associazione bulgara del capitale industriale (Bica).

L’accordo di Schengen è un accordo con cui diversi Paesi europei hanno abolito i controlli alle frontiere interne (tra i Paesi) e li hanno spostati alle frontiere esterne (con i Paesi terzi). Il patto, firmato nella città lussemburghese di Schengen nel 1985 e in vigore dal 1995, stabilisce un’area comune – chiamata appunto area Schengen – che copre gran parte del continente europeo. I Paesi partecipanti applicano regole comuni per il controllo delle frontiere esterne, nonché per le questioni relative ai visti e alla cooperazione tra polizia e servizi giudiziari in materia penale. Attualmente, a partire dal 31 marzo 2024, fanno parte dell’area Schengen i seguenti Paesi: Austria, Belgio, Bulgaria (confine aereo e marittimo), Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania (confine aereo e marittimo), Spagna, Svezia, Svizzera, Slovenia, Ungheria.

Fonte: Euronews Italia
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