È morto Emilio Fede. Il giornalista siciliano, nativo di Barcellona Pozzo di Gotto, aveva 94 anni ed era ricoverato in una residenza sanitaria alle porte di Milano. La notizia della scomparsa è stata confermata al Corriere della Sera dalla figlia Sveva.
Cominciò giovanissimo l’attività di giornalista collaborando con Il Momento – Mattino di Roma, per poi passare alla Gazzetta del Popolo di Torino, di cui divenne inviato speciale. Nel 1958 incominciò a collaborare con la Rai come conduttore a contratto del programma Il circolo dei castori, passando così dalla carta stampata alla televisione. A partire dal 1961 il rapporto con la Rai divenne esclusivo.
Inviato speciale in Africa per otto anni, realizzò servizi in oltre 40 Paesi nel periodo della decolonizzazione e dell’inizio delle guerre civili. L’esperienza terminò a seguito di una malattia e di un contenzioso sulle spese di viaggio. Lavorò poi con Sergio Zavoli nella redazione della trasmissione d’inchiesta TV7, il settimanale di approfondimento del TG1.
Dal 1976 fu per cinque anni conduttore del TG1, in particolare della prima edizione a colori il 28 febbraio del 1977, e dal 1981 lo diresse per due anni; sotto la sua direzione la testata trasmise la celebre diretta, condotta da Piero Badaloni, relativa all’incidente di Vermicino, durata ben 18 ore e seguita da circa 25 milioni di telespettatori, primo esempio di cronaca in tempo reale di un avvenimento fortemente negativo, e perciò di quella che negli anni fu denominata: “TV del dolore”. Nel 1983 e 1984 condusse il programma di intrattenimento Test, che andava in diretta concorrenza con Superflash trasmesso da Canale 5. Nel 1983 su Rai 1 andò in onda Obiettivo su…, curato da Fede e da Sandro Baldoni e dedicato all’attualità; in quegli stessi anni Fede fu anche nominato vicedirettore del TG1.
Il rapporto con la Rai terminò nel 1987. Fede riprese il suo cammino professionale accettando l’offerta di Rete A, emittente nata nel 1983, fondando e dirigendo qui il TgA, il primo telegiornale nazionale privato della televisione italiana, la cui prima edizione andò in onda lunedì 7 settembre 1987. Nel 1989 il passaggio alla Fininvest di Silvio Berlusconi, dapprima come direttore di Videonews, poi di Studio Aperto, notiziario di Italia 1, che il 16 gennaio 1991 fu il primo telegiornale in Italia ad annunciare in diretta l’inizio dell’operazione Desert Storm durante la guerra del Golfo, proprio nel giorno della sua prima messa in onda. Studio Aperto fu anche il primo telegiornale a informare della cattura dei due ufficiali dell’Aeronautica Militare italiana Gianmarco Bellini e Maurizio Cocciolone.
Nel 1992 venne nominato alla direzione del TG4, il nuovo telegiornale di Rete 4, pur rimanendo formalmente direttore di Studio Aperto fino al 1993. Nel 20212 l’addio a Mediaset.