TAORMINA – Il Rotary Club di Taormina ha reso pubblico domenica scorsa a Taormina il progetto dell’artista Vito Giuffrida, scultore e scenografo che ha presentato la statua di Oscar Wilde nel “salotto” della Perla dello Ionio. L’opera si potrà provvisoriamente ammirare in piazza IX aprile. L’artista ha messo alla mano della statua un anello, se si appoggia il cellulare sopra sarà possibile vedere la storia dello scrittore in italiano ed in inglese.
L’illustre ospite irlandese nella sua vita ha soggiornato a lungo a Taormina e precisamente all’hotel Vittoria. Tra i presenti alla cerimonia svoltasi nella serata di domenica in piazza IX Aprile assessori e consiglieri dell’Amministrazione taorminese. La cerimonia è stata presentata dal prof. Carlo Turchetti (presidente di Unitre Taormina), alla presenza del sindaco di Taormina, Cateno De Luca. Erano presenti diversi cittadini ed anche turisti e curiosi che hanno seguito da vicino la presentazione dell’iniziativa e la scopertura dell’opera.
Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde nacque a Dublino il 16 ottobre 1854 e scomparve poi a Parigi il 30 novembre 1900. Wilde è stato un apprezzato scrittore ma anche drammaturgo, giornalista, saggista, e critico letterario dell’età vittoriana, esponente del decadentismo e dell’estetismo britannico.
Autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto raffinata e incline alla ricerca del bon mot (della “battuta” di spirito), con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l’attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione. È noto soprattutto per l’uso frequente di aforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso citato.
Nato da famiglia irlandese, trasferitosi poi in Inghilterra, l’episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del tempo, fu il processo e la condanna a due anni di lavori forzati per «gross public indecency», come era definita l’omosessualità dalla legge penale che codificava le regole, anche morali, riguardanti la sessualità. Wilde, già sposato, perse inoltre la possibilità di vedere i due figli. Dovette abbandonare la Gran Bretagna per l’Europa continentale; morì in Francia per meningoencefalite, dopo essersi convertito in punto di morte alla religione cattolica, a cui da tempo si sentiva più vicino. Le sue opere, tra le quali – in particolare – i suoi testi teatrali, sono considerate dai critici dei capolavori del teatro dell’Ottocento.