HomePoliticaA Taormina l'opposizione lascia il Consiglio: "No alla convocazione d'urgenza"

A Taormina l’opposizione lascia il Consiglio: “No alla convocazione d’urgenza”

TAORMINA – Dura presa di posizione dell’opposizione in Consiglio comunale a Taormina. Il gruppo consiliare “Noi, Taormina” hanno deciso di non partecipare alla seduta urgente del Consiglio Comunale prevista nella giornata odierna (23 Novembre 2023) per una variazione di bilancio. Di questa scelta ha dato comunicazione in aula la capogruppo, Francesca Gullotta, unitamente ai consiglieri Lucia Gaberscek, Andrea Carpita, Maria Rita Sabato e Marcello Passalacqua.

“La seduta in oggetto – spiega la consigliera Gullotta – è stata convocata, per l’ennesima volta, a ridosso del Consiglio stesso e con un urgenza non adeguatamente motivata, considerato che la scadenza dei termini per procedere alla variazione di bilancio era risaputa e perché si poteva approntare la proposta di delibera in tempo utile per tutti. Abbiamo per sei mesi chiesto di non essere sempre messi nella spiacevole condizione di avere accesso ai documenti senza avere il tempo di informarci e documentarci. Da parte della presidenza ci è sempre stata data assicurazione che si sarebbe provveduto, ma dopo sei -ripetiamo sei – mesi siamo ancora di fronte a una convocazione d’urgenza. Noi intendiamo esprimere il nostro diritto al dissenso, tutelato nel principio previsto dall’articolo 21 della Costituzione italiana, al fine di mettere in evidenza ancora una volta la discrezionalità delle procedure seguite nell’organizzazione dei lavori consiliari”.

“Si ribadisce con forza che il Consiglio comunale è da intendersi come un organo autonomo e separato dall’Amministrazione comunale e che come tale non può essere condizionato continuamente dai tempi o dalle volontà di sindaco e Giunta. Si ricorda che esso è organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’Ente locale (art. 42, comma 1, Tuel), dotato di autonomia funzionale e organizzativa (art. 38, comma 3, Tuel). Consapevoli, inoltre, che le variazioni al bilancio possono essere deliberate non oltre il 30 novembre di ciascun anno, non conoscendo in tempo utile le scelte fatte e ritenendo ingiustificate, pertanto, eventuali motivazioni giustificative di ulteriori e diversi impegni di spesa in un momento di risanamento economico-finanziario e di continue vessazioni tributarie, ingiuste ed esasperate per i cittadini tutti, si ravvisa la necessità di astenersi dalla partecipazione”.

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