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A Naxos il sindaco al bivio finale sul rimpasto: cambia la Giunta o getta la spugna?

GIARDINI NAXOS – Arrivano il nuovo anno, le festività sono ormai concluse e l’orologio politico di Giardini Naxos batte l’ora della verità per l’Amministrazione del sindaco Giorgio Stracuzzi. E’ arrivato il momento delle scelte cruciali. La cabina di regia del primo cittadino, i suoi più stretti collaboratori, ma non solo loro, spingono da tempo per un rimpasto in Giunta che a questo punto sembra non più rinviabile.

“Deciderò dopo le feste”, aveva detto il primo cittadino alla cabina di regia, prendendo tempo e rimandando il verdetto a dopo Natale e Capodanno. L’umore del sindaco sarebbe piuttosto combattuto tra la volontà di imprimere uno scossone e andare nella direzione del cambio di passo, e quella di non mutare gli equilibri. Qualcuno sostiene che la verità sarebbe a metà strada e si tratterebbe di un “vorrei ma non posso”, e che ci sia persino qualche assessore intoccabile, che non potrebbe essere rimosso dal sindaco per vincoli di partito. Ma è una voce inverosimile, poco carina, eppure si tratta di una diceria che gira da qualche tempo in paese, per certi versi ingrata perché Stracuzzi ha già dimostrato che non ci sono intoccabili e non si fa condizionare, e ne ha dato prova quando ha azzerato la sua prima Giunta nel luglio del 2023 e ha deciso di nominare proprio questa Giunta tecnica.

C’è un tempo per tutto e adesso Stracuzzi ha la sua chance per zittire i critici, dentro un crocevia che indirizzerà le sorti del finale di legislatura: cambiare la Giunta o gettare la spugna sono le due opzioni. Una terza via non c’è.

L’effetto domino è comunque scritto, in una direzione o nell’altra, qualunque sarà la valutazione che farà il sindaco di Giardini Naxos.

Se il sindaco decide di procedere al rimpasto si rimette in corsa per la futura sindacatura e rilancia anche il suo mandato, con l’opportunità di capitalizzare il risanamento economico in atto, perché la prospettiva – a quanto pare – sarebbe quella di un eventuale ingresso nell’esecutivo di rappresentanti politici del territorio e quindi un allargamento della compagine, con una chance di poterla rendere forse competitiva nella futura tornata di voto e riaprire una contesa che ad oggi pare avere un verdetto già scritto.

Se, invece, Stracuzzi opterà per il “nulla cambia”, a quel punto, di fatto, consegna virtualmente le chiavi della città ai suoi assessori e poi tra un anno e mezzo a Cateno De Luca, che le ha prenotate e ha l’avviso di sfratto già pronto da notificare a questa Amministrazione. Andare avanti con questa Giunta significherebbe la rinuncia definitiva di Stracuzzi ad sua ricandidatura a sindaco e la “condanna” stessa dell’attuale compagine di governo a non avere un domani politico a Giardini. E’ vero, infatti, che la legislatura si è allungata e si voterà nel 2026, tra un anno e mezzo, ma con l’attuale assetto politico, inevitabilmente, il rinvio del voto diventerebbe un “crescendo rossiniano” di critiche in città. Uno sprofondo lento ma inesorabile nel sentimento di una comunità che ad oggi per larga parte ha già volto le spalle a questa Amministrazione e si avvia a diventare la prossima conquista politica del movimento di De Luca.

E allora tasto stop alle feste, Stracuzzi è atteso lì, sul dischetto del rigore che deciderà le ostilità. Può riaprire i giochi oppure decretare la sconfitta finale di questa Amministrazione.

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