HomePoliticaA che ora passa il carro? A Taormina "saltafossi" allo scoperto

A che ora passa il carro? A Taormina “saltafossi” allo scoperto

TAORMINA – Hanno atteso tutti il 25 settembre e adesso sono pronti a giocare la partita per il futuro governo della città. A Taormina il tempo delle chiacchiere da bar è finito, ora si fa sul serio per le elezioni Amministrative e la politica locale, pur in stato confusionale, prova a darsi una mossa per la contesa finale che andrà in scena con il voto di primavera.

Si delineano gli schieramenti e, a quanto pare, da una parte ci sarà il sindaco in carica Mario Bolognari, dall’altra lo sfidante Cateno De Luca, con Eddy Tronchet terzo incomodo e il rebus ancora irrisolto di che fine farà l’opposizione, che non sa ancora se troverà un candidato o se invece si squaglierà in via definitiva per disperdersi a vantaggio degli attuali competitori.

Comincia la vera guerra di posizionamento ed è arrivato il momento anche e soprattutto dei camaleonti, o più semplicemente i “saltafossi”, quelli che ad ogni campagna elettorale saltano come circensi in salsa siciliana, tradiscono e si riciclano senza farsi troppi problemi e se ne fregano di Taormina, perché quel che conta è vincere e restare ai posti di comando. Nessuno tocchi la torta di paese. Per loro tutto il resto è poesia.

E allora bisognerà vedere le mosse dei peones, a partire da quelli che si preparano a lasciare la barca del sindaco Bolognari, ammesso e non concesso che poi non sia lui ad aprire le danze e rompere gli indugi, dando i primi segnali su quella che sarà l’aggregazione alla cui guida tenterà di difendere la fascia tricolore. Inversamente proporzionale è il discorso che potrebbe verificarsi in casa De Luca, dove c’è chi vorrebbe posizionarsi comodamente con la bandiera dello scatenato di Fiumedinisi e riposizionarsi dopo le stagioni già trascorse al governo della città. Non sarà semplice perché a quanto pare, il diretto interessato ha idee diverse, cerca facce nuove per la campagna di Taormina e potrebbe fare piazza pulita anche rispetto ai movimenti che si erano visti in zona alle recenti elezioni Regionali.

Ma i peones, quelli doc, si vedranno forse soprattutto tra le maglie dell’opposizione, terra senza pace ormai da quattro anni, dove non si è mai arrivati alla scelta di un candidato sindaco, anzi di un leader, attorno al quale coalizzarsi. A questo punto, al crepuscolo dell’inutile guerra fratricida degli auto-proclamati sindaci, ora l’opposizione si ritrova con un pugno di mosche in mano. Il risultato è che c’è chi pensa di traghettare con De Luca per provare a travestirsi da “liberatori” e mettersi la pettorina del “cambiamento” e chi valuta se andare con Bolognari per “difendere la città” e “ricacciare indietro lo straniero”, e c’è chi magari si avvicinerà a Tronchet perché non si ritrova in nessuno degli altri due contendenti.

Non è ancora Carnevale ma da queste parti cominciano a passare i carri e ci sarà anche quello del potenziale vincitore. I peones si preparano e prendono la mira, intanto si guardano attorno per capire quale sarà il carro giusto. “Vietato perdere“: la parola d’ordine è già scolpita nei pensieri di chi si è affezionato alle poltrone del palazzo municipale e, dopo aver speso pure soldi per il Bostik, non vuole lasciarle più.

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