HomeCulturaTaormina, Jago risponde a Meta: scotch sulla David contro la censura

Taormina, Jago risponde a Meta: scotch sulla David contro la censura

TAORMINA – Una striscia di nastro adesivo sul seno, sulle parti intime e infine sulla bocca. È così che lo scultore Jago ha scelto, provocatoriamente, di rispondere all’ennesimo episodio di censura disposto da Meta, che ha nuovamente oscurato sui social le immagini della sua opera la David, attualmente esposta al Teatro Antico di Taormina nell’ambito della mostra Gesti scolpiti, inaugurata ieri al Teatro Antico.

Dopo la nuova censura social, Jago si è presentato questa mattina tra i visitatori del sito archeologico e ha iniziato ad applicare il nastro sulla scultura in bronzo dorato, lasciando i presenti spiazzati. Alcuni turisti hanno inizialmente pensato a un atto vandalico, arrivando a filmarlo o a rimproverarlo pubblicamente. Solo quando l’artista ha rivelato chi fosse e spiegato il significato del gesto, la reazione si è trasformata in applausi.

Un gesto potente, una protesta silenziosa

L’azione dell’artista si inserisce in una polemica ormai ricorrente tra il mondo dell’arte e le piattaforme digitali. La David  è già stata più volte oscurata da Meta per “contenuti sessualmente espliciti”, nonostante le linee guida prevedano eccezioni per opere artistiche.

L’ultimo contenuto rimosso riguarda un post in cui l’artista ringraziava la città di Taormina per l’accoglienza, accompagnato da una foto della scultura collocata sulla sommità delle tribune del Teatro Antico. Anche in questo caso, l’algoritmo ha segnalato la nudità come non conforme agli standard della community.

L’arte che fa discutere: tra censura e libertà espressiva

La David è diventata suo malgrado un simbolo del cortocircuito tra arte e social network . Il volto fiero, la fionda e la pietra stretta tra le mani, la postura che richiama il David michelangiolesco ma rivisitata in chiave femminile: tutti elementi che raccontano una narrazione di forza, libertà e identità. Ma per gli algoritmi, resta pur sempre “un corpo nudo”.

L’azione di Jago, che ha “censurato la censura” con un gesto provocatorio e potente, rilancia il dibattito sull’incapacità degli strumenti digitali di distinguere tra contenuti sensibili e arte.

Nel frattempo, la mostra Gesti scolpiti resterà visitabile al Teatro Antico fino alla primavera 2026, con opere come Impronta AnimaleMemoria e Prigione, in dialogo con la stratificazione storica e culturale di Taormina. Ma è la David, ora “censurata”, a catturare più che mai lo sguardo — e a farsi portavoce di un’arte che rifiuta di restare in silenzio al cospetto di ogni forma di censura.

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